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Al taglio delle gite la rete degli Ostelli (Aig) risponde col taglio del 50% dei costi

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“Ciò, con la convinzione – spiega il Presidente di A.I.G. Anita Baldi – che il rapporto tra Scuola e Ostelli debba necessariamente rafforzarsi, fino a diventare binomio inscindibile, per non perdere una grande occasione, tanto più in questi tempi di difficoltà, di rimettere in moto il Paese e costruire rapidamente sviluppo, lavoro ed avanzamento civile, sociale ed economico. Oggi, che per la crisi si arrivano a tagliare le gite scolastiche, la rete degli Ostelli, con le sue economie alla portata di tutti, la presenza capillare sul territorio con oltre 100 strutture in tutte le regioni d’Italia e in tante città d’arte, può costituire davvero una grande alternativa e, direi, una concreta opportunità per rilanciare e programmare stabilmente non uno, ma magari più viaggi annuali d’istruzione; non le ‘vacanze’, ma la cosiddetta ‘scuola fuori dalla scuola’: cioè il viaggio di conoscenza, di apprendimento, di incontro oltre i confini cittadini e le strette mura del proprio istituto scolastico.”
Neanche uno studente su tre, informa la Coldiretti, pare parteciperà alle gite scolastiche di primavera. La diseconomia colpisce, dunque, anche il turismo scolastico, con una riduzione delle partenze, e, quando si parte, la scelta di mete vicine, e in generale con minor tempo di permanenza. Le stime calcolano un calo del 20% rispetto all’anno passato.
Sempre la Coldiretti, chiarisce che sono gli stessi genitori a chiedere di eliminare le gite, per contenere le spese ed evitare discriminazioni tra i ragazzi che non possono più permettersi di partecipare. Situazione grave, inaudita, per non dire paradossale, dinanzi alla quale l’A.I.G. non sta a guardare, lanciando una sostanziale e significativa proposta: ridurre del 50% agli studenti e loro accompagnatori, il costo della vacanza in Ostello! (che è già, va detto, è tradizionalmente sempre estremamente economica).
Il Presidente Anita Baldi, chiarisce il perché di questa iniziativa, richiamandosi al pensiero e alle parole del fondatore degli Ostelli italiani (nel 1945), il leggendario Aldo Franco Pessina: ”Crediamo che la Scuola debba uscire dal perimetro delle aule ed entrare nel campo della vita, cioè che ogni singolo docente ed ogni singolo studente possa, se voglia, allargare la cerchia dei propri incontri oltre i limiti delle mura d’istituto di paese e città; crediamo che attraverso gli Ostelli, la Scuola può raggiungere la vita, e la vita compenetrare la Scuola”. Valore educativo. Pluralità di mete disponibili. Vocazione ambientale e formativa. Attività culturali…
Gli Ostelli, in questi anni si sono evoluti, e oggi rappresentano una grande risorsa per i giovani italiani e stranieri, ma anche per le famiglie, per il turismo sociale e soprattutto, come si diceva, per quello scolastico… Un’occasione da mettere a frutto per contrastare ora e subito il comprensibile e motivato ridimensionamento di attività extrascolastica, e garantire così le attività formative, aggiuntive, ma anche “sostanziali” come sono (o come possono essere) le gite intelligenti. Il Presidente dell’Associazione dei Presidi italiani, Giorgio Rembado, fa notare che ogni Istituto decide sulle gite secondo il dispositivo ministeriale e la circolare che stabilisce espressamente che: “l’intera gestione delle visite guidate e dei viaggi d’istruzione o connessi ad attività sportive in Italia e all’estero rientra nella completa autonomia decisionale e nella responsabilità degli organi di autogoverno delle Istituzioni scolastiche. Non deve, quindi, essere richiesta alcuna autorizzazione ai Provveditori agli studi né al Ministero per l’effettuazione delle iniziative in questione”.
La scuola determina, pertanto, autonomamente, il periodo più opportuno di realizzazione dell’iniziativa, in modo che sia compatibile con l’attività didattica, nonché il numero di allievi partecipanti, le destinazioni e la durata. Insomma, nonostante la sconfortante situazione contingente, ci sarebbe la “libertà” di agire, e con ciò di contrastare e non arretrare davanti alla crisi, non creare discriminazioni, non rinunciare a nulla. Semmai di cogliere il momento per “formarsi di più”, viaggiando in libertà per l’Italia degli Ostelli, promuovendo spirito e corpo di alunni e docenti (in diversi Ostelli esistono attrezzature e spazi per lo sport e l’attività fisica) favorendo la loro piena integrazione scolastica e sociale.