Con il volgere al termine dell’estate si avvicinano le date degli esami di riparazione con i quali gli studenti delle superiori cercheranno di recuperare il debito formativo, così da poter accedere alla classe successiva.
Quando si arriva allo scrutinio di fine anno con un’insufficienza, il Consiglio di classe valuta se dare o meno allo studente il debito formativo. Nel caso in cui lo ritenga necessario dunque, lo studente dovrà prepararsi durante l’estate per colmare le proprie lacune e superare un esame.
Solitamente la data viene fissata intorno i primi di settembre, prima che incominci l’anno scolastico. In ogni caso durante la prima parte dell’estate, lo studente può usufruire del corso di recupero che la scuola attiva proprio per agevolare la preparazione all’esame di riparazione.
Quest’ultimo ovviamente è gestito dal singolo docente e non dal Miur, dunque sta al professore decidere la modalità (scritto o orale), basandosi sul programma svolto durante l’anno.
Il voto finale anche è deciso dal professore ma con l’ausilio del Consiglio di classe: insieme dunque valutano se il candidato può procedere nel suo percorso accademico o se è necessario ripeta l’anno scolastico precedente.
La cosa più difficile per gli alunni è sicuramente organizzare il proprio studio.
Per agevolarlo gli insegnanti della materia in questione devono sempre fornire un programma ben preciso, suddiviso per argomenti. In questo modo i ragazzi hanno modo di calcolare, in base ai giorni a disposizione, come distribuire la mole di studio nel corso dei mesi estivi. Il rischio infatti è quello di non ottimizzare i tempi, arrivando all’esame con l’acqua alla gola. Bisogna invece approfittare dell’ampio periodo che precede la prova per fare tutto con calma e precisione: riassumere i vari argomenti, buttare giù delle mappe concettuali è un ottimo modo per memorizzare meglio e, a ridosso della data di esame, ripassare più velocemente.
Ovviamente le cose si complicano qualora l’alunno abbia più di un debito formativo. In questo caso bisogna dedicare più ore durante la giornata allo studio, evitando di concentrare argomenti particolarmente impegnativi nello stesso giorno.
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