Due giorni di raccolta firme a sostegno dei “referendum sociali” su scuola, trivelle e inceneritori e per una petizione a difesa dell’acqua come bene pubblico: domani 14 maggio e domenica, 16 maggio, sindacati e comitati allestiranno “mille banchetti in tutta Italia” per il “Firma Day”, una mobilitazione generale che abbraccerà anche il movimento europeo Nuit Debout.
L’obiettivo è sensibilizzare i cittadini e avvicinarsi alle 500 mila sottoscrizioni necessarie per ciascuno dei sei quesiti referendari proposti. L’iniziativa è stata presentata oggi a Roma da alcuni rappresentati del comitato promotore, tra cui Cobas, Lip, Forum italiano dei movimenti dell’acqua, Unicobas, Uds, Comitato Sì sblocca inceneritori e Gilda.
Al momento – ha affermato Pietro Bernocchi, portavoce dei Cobas – sono 170 mila circa le firme raccolte per ciascuno dei sei quesiti referendari, in questi due giorni contiamo di raccoglierne altre 250 mila”.
L’iniziativa, ha spiegato, è nata perché “vogliamo dimostrare che in Italia le cose possono cambiare grazie ai movimenti sociali”. “Quando un governo è sordo, il referendum diventa importante. Questi quesiti mettono in discussione tutta la piattaforma liberista e non ci saranno problemi di quorum”. I referendum sociali, ha aggiunto Danilo Lampis dell’Uds, “sono una riscossa democratica”. “Non sono contro qualcuno – ha precisato Raffaele Salomone Megna della Gilda – ma per perseguire un diverso modello sociale, che è quello previsto dalla nostra Costituzione”.
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