Ha preso forma il progetto pilota FUTURA, volto al contrasto della povertà educativa. Save the Children, Forum Disuguaglianze e Diversità e Yolk, in collaborazione con Intesa Sanpaolo si sono unite per agevolare ragazze e giovani donne che vivono in condizioni di svantaggio economico per far fiorire talenti e aspirazioni nei percorsi scolastici, in quelli lavorativi e di conciliare, in alcuni casi, il percorso professionale con la maternità.
Il progetto consta di trecento doti educative e percorsi di accompagnamento personalizzati per ragazze e giovani tra i 13 e i 24 anni in tre territori svantaggiati a livello socio-economico nelle città di Napoli, Roma e Venezia. Obiettivi il sostegno al conseguimento del titolo di studio o al reinserimento in un percorso formativo, il percorso di professionalizzazione ed emancipazione, e un sostegno specifico a giovani mamme per l’accesso al mondo del lavoro e la cura dei figli.
Il fenomeno della povertà, oggi in Italia colpisce più di 2 milioni di bambine, bambini, ragazze e ragazzi, che sono esposti a questo svantaggio nel loro percorso educativo verso l’età adulta. Secondo gli indicatori, il quadro degli ultimi dieci anni non è molto migliorato, colpa delle politiche che non sembrano state efficaci e senza riuscire a ridurre i divari del Paese.
I dati parlano di 870mila ragazze e giovani donne tra i 15 e i 29 anni, più di 1 su 5 che si trovano a far parte della categoria dei NEET (giovani che non studiano, non lavorano e non frequentano corsi di formazione), un 3% in più rispetto ai coetanei uomini. La disparità emerge poi tra i 25 e i 34 anni, quando il 23% delle donne risulta inattiva e tra le giovani madri solo una su due risulta occupata. Una condizione certamente influenzata dalla presenza, in molti casi, dei figli.
Anche i titoli di istruzione influiscono, visto che si passa da un terzo di occupate con la licenza media al 71,3% con la laurea. Percentuali che in questo caso cambiano di poco anche con la presenza di figli.
Le ragazze sono maggiormente iscritte ai licei (60% rispetto al quasi 40% maschile), mentre risultano in minoranza negli istituti tecnici (30%) e professionali (42%). Solo 1 su 6 è laureata in una delle aree STEM.
Nel progetto FUTURA saranno presenti 300 piani educativi personalizzati, sostenuti ciascuno da una dote educativa individuale assegnata, definita dai bisogni di ciascuna persona e prevedono la fornitura di beni o servizi come l’acquisto di libri, kit scolastici o strumenti necessari al percorso formativo, le spese di trasporto per raggiungere le sedi di studio, il pagamento delle rette scolastiche o dei corsi di formazione e di servizi di consulenza.
Con l’aiuto di un Comitato scientifico composto da esperti del settore, ci sarà anche un piano specifico di valutazione dell’impatto concreto degli interventi sul percorso educativo e di emancipazione delle giovani coinvolte.
Il progetto FUTURA si può sostenere anche con un contributo concreto attraverso la piattaforma di raccolta fondi di Intesa Sanpaolo, alla pagina
www.forfunding.it/progettofutura
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