Tra le principali novità del prossimo concorso, che porterà nelle scuole italiane 63.712 insegnanti a tempo indeterminato nel giro di tre anni, è previsto una parte dello scritto anche in lingua inglese e all’orale la simulazione di una lezione.
Il primo di febbraio dovrebbe essere pubblicato il bando, se al Miur non ci saranno altri intoppi, cosicché a fine marzo potranno partire le prove scritte.
A giugno l’orale in modo che a settembre, col nuovo anno scolastico, l’organico dei docenti sia del tutto completo, consentendo così alle lezione di avere un regolare avvio.
Non si prevedono ostacoli a questo iter, nonostante il ministro abbia chiesto, riaprendo una antica procedura, il parere del Consiglio superiore della pubblica istruzione, chiamato ad esprimersi, con procedura di urgenza, nel giro di 15 giorni.
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Un punto di orgoglio della Giannini questo del coinvolgimento del Cspi che, se la legge 107/2015 non lo prevedeva, la ministra Stefania Giannini e il sottosegretario Faraone hanno inteso acquisire per riprendere quel filo del dialogo con i sindacati che sulla riforma della Buona scuola erano stati inascoltati. E infatti Davide Faraone su Facebook ha scritto:“ Non era scontato che l’avremmo fatto ma abbiamo deciso di cambiare passo”.