A partire da quest’anno, la vita interna delle scuole sarà disciplinata da un accordo negoziale stipulato tra il dirigente scolastico e le rappresentanze sindacali unitarie.
La delegazione sindacale d’istituto, però, sarà costituita anche dai rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Snals. Un beneficio che non sarà attribuito agli altri sindacati, il cui accesso alla contrattazione sarà consentito solo nel caso riescano ad ottenere l’elezione di un Rsu in seno all’istituzione scolastica.
La delegazione di parte pubblica sarà composta, invece, dal solo dirigente scolastico. Fermo restando la possibilità per quest’ultimo di avvalersi dell’assistenza dell’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (Aran).
Le materie di contrattazione sono indicate nell’art. 6, lettere b), c), d), e), h), i) del Ccnl.
– Gestione del personale in base al Pof (lett. b). Si tratta, in pratica delle definizione delle modalità di utilizzazione del personale in rapporto al piano dell’offerta formativa (Pof).
– Utilizzazione dei servizi sociali (lett. c). La materia riguarda i vantaggi che possono essere accordati dall’istituzione scolastica ai suoi dipendenti; per esempio l’accesso al servizio mensa dietro pagamento delle sole spese.
– Diritti sindacali e contingenti di personale per i servizi minimi (lett. d). L’oggetto del negozio fa riferimento alle modalità di svolgimento delle assemblee sindacali all’interno dell’istituto e alla definizione dei contingenti di personale da dedicare ai servizi minimi, da garantire in caso di sciopero.
– Sicurezza sul lavoro (lett. e). In questo caso il testo normativo di riferimento è il decreto legislativo 662 del 1994, che è stato ampiamente recepito dall’art. 4 del Ccnl del ’99 e dagli articoli. 54 e seguenti dell’integrativo.
– Assegnazione alle sezioni staccate, definizione delle maggiori prestazioni previste dal Pof e rientri pomeridiani (lett. h). E’ la parte più delicata della contrattazione: si tratterà di negoziare l’assegnazione del personale sulla base dei progetti attivati nelle singole articolazioni locali. I docenti dovranno essere assegnati alle sedi tenendo conto della congruenza delle competenze possedute, in relazione alle iniziative che si andranno a realizzare.
– Personale Ata (lett. i). Quest’ultimo punto verterà sull’organizzazione dell’orario di lavoro degli Ata e degli educatori e sulla definizione dei criteri per l’individuazione del personale da utilizzare nelle attività retribuite con il fondo di istituto.
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