Il comparto di contrattazione riservato ai docenti si farà e partirà già dalla prossima tornata contrattuale. E’ quanto è emerso in un incontro che si è tenuto oggi, 9 ottobre, a viale Trastevere e che ha visto protagonisti il ministro dell’istruzione, Letizia Moratti e i leader dei sindacati della scuola.
Si tratta di un vero e proprio terremoto, che rimette in discussione tutti gli equilibri che hanno caratterizzato il panorama della rappresentatività sindacale degli ultimi anni.
Attualmente, infatti, il tasso di rappresentatività si calcola tenendo presente il totale degli addetti al settore, che comprende i docenti e il personale Ata.
Con l’istituzione della nuova area di contrattazione separata, invece, il personale Ata sarà scorporato dal totale. E ciò comporterà una ridefinizione dei livelli di rappresentatività delle varie sigle sindacali.
Vediamo chi ci perde e chi ci guadagna.
La compagine che dovrebbe ottenere gli svantaggi maggiori è sicuramente la Uil: un organizzazione sindacale, che, attualmente, controlla il settore degli Ata. Vale a dire i bidelli, il personale di segreteria e il personale tecnico. A seguire, la Cgil, che, per effetto del trasferimento del personale Ata dagli enti locali allo stato, ha guadagnato qualcosa come 20mila tessere, e, infine,lo Snals.
Ad avvantaggiarsene, potrebbe essere la Cisl, che controlla una buona fetta del personale docente, in special modo nelle scuole elementari. E, infine, la Gilda, un’associazione professionale, composta da soli docenti, con una forte presenza in tutti gli ordini di scuola. Peraltro in continua crescita.
Insomma, una vera e propria rivoluzione, che, però, presenta più di qualche incognita per quanto riguarda le modalità di attuazione.
Allo stato, infatti, la materia è regolata dall’articolo 43 del dlgs 165/2001, che dispone un criterio di media ponderata tra deleghe e voti riportati alle Rsu. Mentre per le deleghe lo scorporo è facile, la stessa cosa non può dirsi per i voti che, invece, in tutta evidenza, non sono riconducibili alle varie componenti del personale. E’ probabile, dunque, che, nella fase transitoria la rappresentatività venga calcolata solo sulle tessere, per poi, inserire, nella tornata contrattuale successiva, anche il dato elettorale. Sempre che, nel frattempo, l’intera materia non venga rivista.
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