Il progetto, presentato oggi presso il Museo del Cinema di Torino, è sostenuto in Italia anche dall’iniziativa Fondazioni4Africa, Compagnia di San Paolo e Fondazione DeAgostini.
Per l’occasione, la Ministra per l’Integrazione Cécile Kashetu Kyenge ha inviato un saluto in video. “Il progetto Parlez-vous global? ci offre una straordinaria occasione” – ha commentato – “quella di conoscere le storie che si celano dietro le persone e di indovinare dietro di esse un destino comune. Questo progetto sarà utile per focalizzarsi sull’interazione, oltre che sull’integrazione delle persone, e sulla conoscenza dell’altro, perché conoscere aiuta a rafforzare l’identità e a sentirsi parte di un sistema globale”.
Una delle storie di partenza di “Parlez-vous global?” è quella di Coumba Diow, che, dopo aver vissuto alcuni anni in Italia, è tornata in Senegal, dove conduce progetti di co-sviluppo. La racconta una puntata di “Radici”, il programma di Rai 3 in onda dal 14 giugno. Coumba è membro dell’associazione italo-senegalese “Stretta di Mano”, partner del progetto finanziato dall’Unione Europea, e già partecipe delle precedenti iniziative di Fondazioni4Africa.
“Durante l’iniziativa Fondazioni4Africa in Senegal, fondazioni, ong, associazioni di migranti hanno dimostrato la centralità del ruolo della diaspora anche per lo sviluppo di attività efficaci di educazione alla cittadinanza globale nelle scuole in Italia e in Senegal”, ha spiegato durante la conferenza stampa il Segretario generale della Compagnia di San Paolo, Piero Gastaldo. “Con Parlez-vous global?, siamo interessati a comprendere come metodologie e pratiche elaborate con la precedente esperienza possano essere messe a fattor comune in Europa”.
Il progetto si rivolge a 12.000 insegnanti, 35.000 studenti di scuola secondaria e 3.000 studenti universitari che si preparano a diventare insegnanti. Nell’arco di 3 anni, verranno realizzati gratuitamente 19 corsi di formazione per insegnanti, 17 workshops e stage per futuri docenti, 23 scambi educativi, 17 seminari regionali; verrà attivato un sito di riferimento per chi educa nella scuola alla cittadinanza mondiale, un kit didattico ed una pubblicazione di buone pratiche.
“Ci siamo resi conto che esiste un deficit di conoscenza da parte degli insegnanti nei confronti delle problematiche dello sviluppo”, ha spiegato Piera Gioda, responsabile internazionale di “Parlez-vous global?” oggi alla conferenza. “Tale deficit è dovuto alla debolezze delle politiche pubbliche per l’educazione alla cittadinanza mondiale. Per questo il nostro obiettivo è di accrescere le competenze educative degli insegnanti, con un beneficio a cascata sugli studenti e le famiglie”.