Sensibilizzare i ragazzi delle scuole sulla corretta gestione dei Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE), per far sì che diventino promotori di un importante messaggio di educazione ambientale.
E’ questo l’obiettivo del progetto – giunto alla quarta edizione – promosso dall’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) insieme al Centro di Coordinamento RAEE (CdC RAEE), con il supporto operativo di Ancitel Energia & Ambiente e il patrocinio del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare.
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RAEE@scuola prende il via oggi da Alessandria e fino al prossimo mese di giugno coinvolgerà, in 50 Comuni italiani, oltre 45.000 alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado. Negli istituti verrà distribuito un kit informativo e gli studenti saranno invitati a portare da casa i piccoli RAEE – come telefonini, stampanti, giochi elettronici, phon – e a conferirli in appositi contenitori posizionati nelle scuole. Al termine di un periodo di tre settimane, il materiale raccolto verrà ritirato dagli addetti del servizio di igiene urbana del Comune e verrà trasportato presso il Centro di Raccolta comunale. Il progetto ha come testimonial BAZ, il comico della trasmissione Colorado, che appare su tutto il materiale informativo nei panni di un simpatico personaggio animato.
Ogni italiano produce ogni anno in media 14,7 kg di RAEE; di questi solo poco più di 4 kg pro-capite, pari a circa il 30% dell’immesso sul mercato, viene correttamente raccolto e avviato al recupero. Gettare i RAEE in un cassonetto della raccolta indifferenziata non solo è uno spreco perché si rinuncia al recupero di materie prime importanti (ferro, alluminio, rame, plastica) e metalli preziosi (oro, argento, rame) che sono riutilizzabili nei cicli produttivi, ma anche un costo per la collettività e un gesto dannoso per l’ecosistema: questi prodotti sono composti anche da sostanze inquinanti (come i clorofluorocarburi) e tossiche (come il mercurio) altamente nocive per l’uomo e per l’ambiente.
Dal 2016 si dovrà raccogliere, spiegano gli esperti, il 45% dell’immesso sul mercato, per poi passare al 65% nel 2019: un obiettivo importante da raggiungere attraverso un importante opera di educazione ambientale.