Mercoledì 17 novembre ha preso il via a Genova la settima edizione di ‘ABCD, il Salone italiano dell’educazione e dell’orientamento’: si tratta di un’iniziativa, in programma fino a venerdì 19 novembre nel quartiere fieristico del capoluogo ligure, di respiro nazionale e di ampie dimensioni. Questi i numeri dell’edizione del 2010, in sensibile espansione rispetto alle prime sei: 240 espositori, 20mila metri quadrati e 170 eventi.
Saranno l’educazione, l’alimentazione, la tecnologia, la musica ed il turismo i temi portanti della settima edizione. Quest’anno si parlerà molto d‘infanzia: uno dei momenti più attesi è il convegno di giovedì 18 novembre “E’ il bambino l’educatore di un mondo nuovo?…”.
Almeno nella giornata inaugurale, a tenere ‘banco’ sono state le proteste di lavoratori di scuola ed università aderenti a Flc Cgil e dei ricercatori universitari della Rete 29 aprile contro la riforma Gelmini e i tagli del Governo ai finanziamenti alla scuola, all’università e alla ricerca pubblica. I manifestanti hanno dato vita ad un presidio con volantinaggio all’ingresso della Fiera del Mare. I ricercatori universitari hanno distribuito agli studenti e alle loro famiglie una lettera aperta per denunciare la riduzione del 20% dei fondi destinati all’università e alla ricerca.
“Solo a Genova quest’anno il taglio degli organici ha interessato 450 docenti dalla scuola primaria fino alla scuola superiore e 250 collaboratori scolastici, amministrativi e tecnici – ha detto Paolo Quattrida della segreteria provinciale Flc Cgil- E’ come se stessimo chiudendo una piccola e media impresa che però è sparpagliata su tutto il territorio provinciale perché mediamente ogni scuola avrà due insegnanti in meno, a cui va aggiunto il taglio di uno o due collaboratori scolastici e molto spesso di un dipendente amministrativo e un tecnico“.
“Solo a Genova quest’anno il taglio degli organici ha interessato 450 docenti dalla scuola primaria fino alla scuola superiore e 250 collaboratori scolastici, amministrativi e tecnici – ha detto Paolo Quattrida della segreteria provinciale Flc Cgil- E’ come se stessimo chiudendo una piccola e media impresa che però è sparpagliata su tutto il territorio provinciale perché mediamente ogni scuola avrà due insegnanti in meno, a cui va aggiunto il taglio di uno o due collaboratori scolastici e molto spesso di un dipendente amministrativo e un tecnico“.