Al via la 62ª Fiera internazionale del libro di Francoforte
Da oggi fino domenica 10 ottobre a Francoforte, in Germania, si svolgerà la 62esima edizione della Fiera internazionale del libro, nota in tutto il mondo come “Frankfurter Buchmesse”.
Si tratta della più prestigiosa fiera europea del libro e di una delle maggiori (se non la maggiore) al mondo, durante la quale gli operatori si scambiano i diritti di traduzione, stipulano contratti con gli autori, decidono strategie comuni e tutt’insieme riflettono sul futuro del libro.
La Buchmesse di Francoforte è, primariamente, una fiera per gli addetti ai lavori (editori ed autori) e soltanto in un secondo momento interessa anche il pubblico (anche se tuttavia si parla di trecentomila visitatori per circa settemila espositori provenienti da 113 paesi).
E’ una fiera di libri, per i libri, fatta con libri. Ed ai libri deve il suo successo
Fu fondata nel 1949 dall’associazione dei librai di Gemania.
Come per ogni anno, un Paese straniero, in particolare, sarà l’ospite d’onore. Quest’anno, dopo l’India (2006), la Catalogna (2007), la Turchia (2008) e la Cina (2009), tocca all’Argentina.
L’Aie, l’Associazione italiana editori, segnala una tendenza positiva per la produzione libraria italiana, capace anche di vendere i propri autori alle case editrici straniere. E le cose vanno meglio anche in casa: i titoli stranieri tradotti sono scesi dal 25 per cento circa del 1997 all’attuale 20 per cento circa.
Il segnale positivo della produzione libraria italiane è dato anche dalle coedizioni, come già accade nel mercato dell’editoria italiana. Aumentano infatti i libri realizzati da musei e fondazioni, il doppio da dieci anni. Anche le novità degli autori italiani sono in aumento: il 9,6% delle ultime opere pubblicate è stato infatti venduto all’estero, la percentuale più alta dall’inizio degli anni 2000, secondo un dato in continua crescita.
Grande attesa pure per i dibattiti intorno all’editoria digitale.
Negli ultimi anni i temi del digitale, dei diritti d’autore della distribuzione e della vendita hanno avuto alla Buchmesse, fedele specchio del mondo, sempre maggiore spazio.
Oggi i supporti per i libri elettronici sono molti (dal kindle di Amazon all’Ipad di Apple), e altrettanti i dibattiti sui formati (ad esempio, e-pub oppure pdf), e mentre ogni editore sta costruendo il proprio catalogo elettronico, si avverte la paura del cambiamento, della sparizione nel passaggio da un cartaceo controllabile a un incontrollabile flusso elettronico.
Oggi esistono macchinette pari a quelle delle merendine: hanno all’interno un vasto assortimento di pdf, si introduce la moneta ed esce il libro.
Tutti possono creare il proprio libro in pdf, basta un programma di videoscrittura come Word e un poco di accortezze per ottenere un prodotto quasi professionale. Ma allora, il pubblico e gli scrittori perché debbono affidarsi a un editore? La risposta, se risposta ci sarà, verrà proprio da Francoforte 2010!