Home Archivio storico 1998-2013 Attività parlamentare Al via “Partecipa”, la consultazione online sulle riforme costituzionali

Al via “Partecipa”, la consultazione online sulle riforme costituzionali

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Prende il via lunedì sul portale del Governo italiano, Partecipa, una grande consultazione online per sapere cosa gli italiani pensano della loro Costituzione e delle riforme che questo Governo ha intenzione di implementare. Ad annunciare l’evento è stato il ministro per le riforme istituzionali Gaetano Quagliariello.
Alle consultazioni online siamo già per certi versi esperti, se facciamo riferimento a quella lanciata dall’ex ministro dell’istruzione, Francesco Profumo, sul valore legale del titolo di studio che si rivelò un mezzo flop visto che vi partecipò perfino Napoleone Bonaparte e Cristoforo Colombo.
In ogni caso non dovrebbe trattarsi di un referendum, come quello prima descritto seppure neanche quello lo fosse in termini reali, ma più semplicemente un modo per sentire il parere dei cittadini su un ampio ventaglio di temi, tipo il sistema presidenziale o i finanziamenti dei partiti o l’abolizione delle province e altro ancora.
Fino all’8 ottobre sarà allora possibile manifestare la propria opinione sul portale creato apposta dal Governo e a conclusione i risultati saranno rilasciati in open data e diventeranno un contributo da affiancare a quello del comitato dei quaranta saggi che, siccome sono saggi, hanno bisogno del parare dei loro connazionali.
L’impressione generale tuttavia che se ne ricava sembra essere quella di capire, per mezzo della rete, l’orientamento degli italiani in materie delicate come il presidenzialismo, così caro al Pdl di cui il ministro Quagliariello è fra i maggiori esponenti. Ma anche della soppressione delle province che alcuni partiti non vorrebbero togliere, compresi i finanziamenti a partiti e le diarie.
Starà al Parlamento in un secondo momento prendere in considerazione i desiderata degli italiani e quindi attuarli, se è il caso, nella sua attività legislativa.
La struttura della consultazione dovrebbe essere quella che più comunemente è chiamano “a cipolla”, una serie di domande più semplici iniziali, per poi passare a due livelli di complessità crescente.
Sembra pure che il design delle pagine sia stato studiato per cogliere informazioni che ne facilitano la comprensione sia dei temi e sia del possibile impatto delle riforme discusse.
Il governo dovrà ora pubblicizzare la sua iniziativa che crediamo però, in base ai precedenti, non potrà carpirne un effettivo valore documentale, se solo si pensa che Napoleone e Colombo sono ancora vivi nella immaginazione degli italiani. Nulla toglie quindi che continueranno a esprimere la loro opinione in barba a tutte le sofisticherie della tecnologia del XXI secolo