Nel corso di questa settimana, dopo la pausa elettorale, l’assemblea di Montecitorio oltre che discutere della contestata riforma sull’autonomia differenziata, voterà due proposte di legge, una delle quali è ddl 1902“Disposizioni urgenti in materia di sport, di sostegno didattico agli alunni con disabilità, per il regolare avvio dell’anno scolastico 2024/2025 e in materia di università e ricerca”.
La notizia su Vita.it secondo cui il ddl 1902, composto da 17 articoli i cui primi 5 sono dedicati allo sport e i successivi alla scuola, pone particolare attenzione alle disposizioni in materia di sostegno didattico agli alunni con disabilità tese ad incrementare il numero dei docenti specializzati.
In pratica si tratterebbe di 228mila docenti di sostegno, per 338mila alunni, dei quali però 85mila privi di specializzazione, per cui il ddl intenderebbe sanare la situazione, affiancando al TFA promosso dalle università un altro canale gestito da Indire, che darà il titolo a chi lo ha conseguito all’estero e a chi ha lavorato per tre anni sul sostegno.
Una sorta di sanatoria dunque per immettere in ruolo una platea abbastanza ampia di docenti indispensabili tuttavia per seguire alunni che hanno bisogno di personale specializzato.
In modo particolare, questo secondo canale messo in moto in maniera così inaspettata, indebolirebbe, secondo le associazioni che hanno in cura ragazzi con problemi, il progetto formativo implementato dai TFA, mentre dalle stesse associazioni impegnate appunto nella tutela dei diritti delle persone con disabilità viene denunciato il ricorso ai soliti marchingegni volti a otturare i vistosi buchi causati da una politica abulica nei confronti della scuola “svalorizzando la qualità dei percorsi di formazione professionale per i docenti che intendono impegnarsi nelle attività di inclusione e di sostegno alle persone con disabilità”.
Da osservare bene, sottolinea Vita.it, l’articolo 11 per l’integrazione scolastica degli alunni stranieri che si iscrivono per la prima volta al sistema nazionale d’istruzione e ai quali è necessario assicurare in tempi rapidi il raggiungimento di un livello di conoscenza della lingua italiana come lingua di comunicazione e successivamente di studio.
I neoarrivati quest’anno sono stati 27.566 (lo 0,44% del totale degli alunni e il 3,8% degli alunni stranieri): l’articolo prevede che per le classi che hanno un numero di neo arrivati oltre il 20% può essere disposta l’assegnazione di un docente dedicato all’insegnamento dell’italiano.
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