Un’iniziativa che sta letteralmente impazzando sui social. Tutto viene dall’idea di due docenti del liceo classico Eschilo di Gela, in provincia di Caltanissetta, Lella Oresti e Concetta Massaro, che questa estate, come scrive il quotidiano La Sicilia, hanno deciso di cimentarsi con la traduzione della celebre canzone di Vasco Rossi “Albachiara” in lingua latina.
Si è trattato di un lavoro certosino, una traduzione che ha tenuto conto anche della musicalità e del suono delle parole. L’obiettivo? Proporre la canzone tradotta agli alunni nel corso della festa del primo giorno di scuola, a settembre. Uno studente, Angelo Bongiovanni, ha cantato i versi del brano, appunto in latino, accompagnato al piano da un altro giovane liceale, il musicista Simone Scerra, davanti alla platea che è rimasta a dir poco incantata.
Ma l’iniziativa non si è conclusa qui. La prof. Oresti ne ha discusso con Susanna Rossi Torri, assessore alla Cultura di Zocca, per dar vita a un gemellaggio tra le due realtà.
Tutto è arrivato anche all’entourage del rocker Vasco Rossi, autore del brano, che si è congratulato pubblicamente con la scuola per l’iniziativa originale, condividendo sui suoi canali social da milioni di followers il video dell’interpretazione in latino sulle note di “Respiras lente ne rumorem facias”. Il cantante ha scritto che probabilmente delle scuole modenesi prenderanno il progetto del liceo Eschilo come esempio.
Le due docenti che hanno tradotto la canzone sottolineano quanto i cantanti di oggi svolgano le stesse funzioni dei cantori del mondo antico. Insomma, la musica è davvero universale e non ha tempo: “Un concerto rock trasmette entusiasmo ed empatia – dice la prof. Massaro -, così come faceva l’aedo, il cantore, figura vicina agli artisti del mondo di oggi. La musica può trasmettere valori importanti come quelli del mondo classico, valori che i ragazzi apprezzano quando vengono proposti nel modo giusto: bisogna stimolare la loro curiositas, puntando sul concetto di meraviglia”.
“‘Albachiara’ presenta un modello di semplicità che non appartiene ai ragazzi di oggi – aggiunge la prof. Oresti – eppure può essere proprio il linguaggio universale della musica a dare loro la possibilità di riflettere su questo tema, di comprendere che forse c’è un equilibrio virtuoso che si può raggiungere”.
Il dirigente scolastico del liceo, Maurizio Tedesco, è davvero entusiasta: “Per noi si tratta di una grande soddisfazione – spiega -, questa esperienza dimostra che si può rendere viva la lingua latina attraverso il gioco. Un progetto didattico che funziona, il segno di un liceo classico che sta al passo con i tempi e vuole dire la sua, sempre”.
Un ottimo modo per far “rivivere” una lingua antica che molti definiscono “morta”. In occasione della Giornata mondiale del docente 2022 abbiamo parlato di questo con Gianluca Vindigni, giovanissimo professore di latino, laureatosi in lettere classiche con una tesi interamente scritta e discussa nella lingua di Cesare.
Quest’ultimo ha sottolineato il fatto che, anche se non ce ne accorgiamo, la lingua latina pervade il nostro modo di parlare: basta pensare ai dialetti.
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