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Alberto Angela e l’annuncio sull’eredità di SuperQuark: “Raccolgo la fiaccola, le nuove generazioni hanno bisogno di un aiuto per capire come indirizzare la loro vita”

Alberto Angela, figlio del compianto divulgatore scientifico Piero, dopo mesi dalla scomparsa del padre, è pronto a portare avanti l’eredità del genitore. E lo fa annunciando sui propri canali social che è pronto un nuovo programma sulle orme di SuperQuark: “Raccolgo la fiaccola per terra e la porto avanti. Perché è giusto che sia così. Per le nuove generazioni. Perché il viaggio della conoscenza non si fermi mai. Mi auguro che vorrete accompagnarci in questo nuovo viaggio”.

Ecco il suo discorso integrale.

Carissimi, è con grande piacere che vi annuncio la nascita di un nuovo programma di divulgazione scientifica. Dopo la scomparsa di mio padre, ho pensato spesso a quello che aveva lasciato a tutti noi. Ho deciso di raccogliere quella fiaccola rimasta a terra e di continuare il cammino della divulgazione. Non è stata una decisione facile. Il peso della responsabilità di un compito così delicato, inevitabili paragoni e un panorama televisivo sempre più difficile per temi così importanti sono da mettere in conto. Ma ho anche pensato che, nei miei oltre trent’anni di televisione, ho quasi sempre affrontato sfide molto difficili, a volte proibitive. E le ho sempre affrontate con serenità, mettendo in campo concentrazione, umiltà, massima qualità, idee e un gruppo di straordinari collaboratori. Aggiungendo poi, alla fine, l’ottimismo, cioè lanciando il cuore oltre l’ostacolo, a prescindere dalle paure.

Il nuovo programma di divulgazione scientifica non avrà il nome di SuperQuark perché esso è, e rimarrà per sempre, il marchio di mio padre. Era il suo vestito, lo splendido vascello che lui ha governato per decenni nei mari del sapere. È giusto che rimanga suo per sempre. Ho chiesto alla Rai di ritirare questo nome, come si fa con le casacche dei giocatori più amati di una squadra. Tuttavia, come vedrete, la tradizione del programma rimane, non tradiremo i suoi tanti linguaggi. L’intento è di farvi sempre sentire a casa. Certo, alcuni cambiamenti ci saranno: alla capacità di raccontare la scienza dell’equipaggio di quel vascello, verrà aggiunta l’esperienza dei mari di prima serata acquisita da chi con me realizza Ulisse, Stanotte a, Meraviglie e anche Passaggio a Nord-Ovest. Amplieremo i temi della trasmissione, parlando maggiormente di archeologia, geopolitica, antropologia, psicologia, pur mantenendo vivi e forti gli argomenti tipici di SuperQuark legati alla divulgazione scientifica, per chi ha amato quel programma.

Credo si sia creata, così, una formidabile e bellissima squadra che darà il massimo per parlarvi di scienza. E, soprattutto, per diffondere il pensiero scientifico che è il suo vero obiettivo. Ci sono almeno tre motivi che mi hanno spinto a realizzare questo progetto. Innanzitutto, perché non volevo che si interrompesse la rotta che Piero ha tracciato per così tanti anni. Una rotta, una visione, che si basa sulla fondamentale intuizione di utilizzare la televisione, che è stata, ed ancora è per molti versi, uno dei mezzi di comunicazione più potente per spiegare la scienza e la cultura. In secondo luogo, perché la rete ammiraglia della televisione pubblica non può non avere un programma di divulgazione scientifica in prima serata.

E infine, c’è forse il motivo più importante. In tanti anni, sia mio padre che io abbiamo incontrato quasi quotidianamente tante persone, da quelle comuni ad archeologi, ricercatori, ingegneri, medici, imprenditori, piloti e persino astronauti che ci hanno detto: “faccio questo mestiere perché da bambino vedevo i programmi di divulgazione di Piero”. Sono stati quei programmi a indicar loro la strada che poi hanno deciso di seguire. E spesso si tratta del mondo della ricerca o delle innovazioni, così cruciali per il nostro paese e il nostro futuro. La nuova trasmissione, che partirà la prossima estate, non vuole abbandonare tutte quelle ragazze e quei ragazzi, le bambine e i bambini che adesso sono a scuola e che, vedendo questo programma, chissà, magari, decideranno di fare delle scelte, di intraprendere una professione, di andare in una direzione nella vita. Qualunque essa sia.

Non soltanto per quanto riguarda la scuola o l’università, ma per essere in grado di compiere nella vita di tutti i giorni una scelta con la conoscenza, utilizzando l’intelletto. In questo momento, le nuove generazioni hanno bisogno di un aiuto per capire come indirizzare la loro vita, le loro conoscenze, le loro passioni. Ecco, noi vogliamo fare la nostra parte. Dare strumenti utili per ragionare, lasciando poi la libertà di scegliere i sentieri che si desiderano percorrere nella vita. Raccolgo la fiaccola per terra e la porto avanti. Perché è giusto che sia così. Per le nuove generazioni. Perché il viaggio della conoscenza non si fermi mai. Mi auguro che vorrete accompagnarci in questo nuovo viaggio. Ci vediamo in estate. Un caro abbraccio a tutti voi, Alberto.

Redazione

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