In genere, quando si prendono delle lezioni di inglese da totali principianti, lo si fa per conoscere gli elementi basici della lingua, in modo tale da cavarsela nelle situazioni più comuni che un trasferimento o un viaggio può comportare. Tuttavia, quando si tratta di approfondire un argomento specifico, possono insorgere delle difficoltà. Per conoscere una lingua nelle sue pieghe più profonde – o anche solo in un ambiti leggermente più specifici – servirebbero tempo e continuità negli studi che non sempre è facile garantirsi, soprattutto se ci si trova nella necessità di conciliare questi ultimi con un’attività lavorativa.
Parliamo di cibo
Eppure trovare dei canali di comunicazione in inglese in maniera relativamente semplice è possibile. Ad esempio, la cucina è uno degli argomenti di conversazione più ecumenici che possano esistere a qualsiasi latitudine e in ogni tipo di situazione sociale. E il grande vantaggio è che per apprendere questo tipo di lessico non serve un insegnante di inglese specializzato: sono sufficienti una buona dose di curiosità e la giusta pazienza per trovare dei materiali audiovisivi adatti allo scopo.
Niente di più facile: il successo di una pratica come il food blogging e dei programmi televisivi sul cibo, unito all’uso dei social per la condivisione (solo visiva, ovviamente, al punto che è stato coniato l’indicativo termine food porn) delle proprie opere culinarie ha reso il cibo – o per meglio dire la gastronomia, casalinga o d’alta scuola che sia – un tema di dibattito da trend topic costante su Twitter. Di conseguenza, la rete è piena di video e testi involontariamente “didattici” in tal senso.
Ovviamente, anche una tematica di così ampia diffusione necessita di un minimo di know-how per essere affrontata in maniera quantomeno dignitosa. Per questo motivo, per togliersi dall’impaccio quando la conversazione ristagna e non si sa come affrontare l’argomento cibo in inglese in maniera appropriata, abbiamo approntato un piccolo prontuario di frasi basic sul tema utilizzabili in qualsiasi contesto (o quasi).
Conversare al ristorante
Come fanno gli inglesi – o gli americani, gli australiani e qualsiasi altro paese che utilizzi l’inglese come lingua ufficiale – a esprimere il proprio apprezzamento o dissenso nei confronti di uno specifico alimento o piatto? Queste sono alcune delle frasi tipiche che vengono utilizzate in tale contesto, sia quando ci si rivolge al personale di un ristorante, sia quando si conversa con altri commensali.
Esprimere apprezzamento per una pietanza
Il termine delicious è stato universalmente sdoganato da Gordon Ramsay: chiunque ami rivedere su Youtube le sue sfuriate sa che lo chef scozzese, nelle rare volte in cui si esprime positivamente sull’opera di uno dei concorrenti dei suoi show, tende a utilizzare con insistenza tale espressione. Ciò malgrado, non si tratta dell’unico modo di manifestare gradimento nei confronti di un piatto.
- Yummy è un aggettivo dall’accezione più infantile o confidenziale, ma indica in maniera inequivocabile un giudizio positivo nei confronti di un alimento.
- Termini come amazing o great, o un semplice good (magari accompagnato da un avverbio rafforzativo, ad esempio really good) esprimono un giudizio di eccellenza.
- Flavourful significa, letteralmente, ricco di sapore. Pertanto può essere considerato un adeguato corrispettivo dell’italiano “gustoso”.
- L’utilizzo del termine mouth-watering descrive più una premessa che un giudizio a posteriori. Letteralmente, indica qualcosa che fa venire l’acquolina in bocca, anche solo dall’aspetto o dal profumo.
Come esprimere con cortesia mancanza di apprezzamento nei confronti di un piatto
Dire “It sucks” di un piatto che ci è stato appena servito – magari mentre siamo ospiti in casa altrui – non è il modo migliore per relazionarsi con chi lo ha realizzato. Meglio ricorrere a locuzioni dal tenore più soft.
- “This food is too sweet/salty/flavory/sour/bitter for my taste”. Sposta l’attenzione dalla qualità del cibo al gusto personale, senza mettere in discussione l’abilità dello chef.
- “I think I prefer”, seguito dal nome di un altro piatto. Ancora una volta, si tratta di un’operazione di spostamento: esprimere una maggiore preferenza verso un’altra pietanza non mette in discussione la qualità del piatto che abbiamo davanti.
Regimi alimentari
Se si segue una dieta particolare, è sempre bene farlo presente a chi vi cucina e/o serve il pranzo. Ecco i principali termini o le espressioni più comuni a riguardo.
- Vegan e vegetarian indicano due regimi alimentari simili ma non identici. Un vegetariano, in genere, accetta di mangiare derivati animali (animal derivatives o products derived from animals) e latticini (dairy products o semplicemente dairy), mentre il vegano li esclude categoricamente dalla sua dieta.
- Se seguite una dieta povera di grassi, la frase che esprime il vostro regime è “I’m on a low-fat diet”.
- Allo stesso modo, se seguite una dieta povera di carboidrati, dovreste avvisare lo chef che “I’m on a low-carb diet”.
- Se invece state semplicemente seguendo una dieta per perdere peso, potete cavarvela con un semplice “I’m trying to lose weight”.
Tipologie di preparazione
Qual è il contesto in cui cucinate o mangiate? Nel caso in cui vi venissero poste delle domande a riguardo, ecco come rispondere.
- “I’m eating fast food”. Non indica soltanto le grandi catene del settore, ma anche un panino o un hot dog preso per strada.
- “I’m going to make myself a home-cooked meal”. Se desiderate comunicare a qualcuno che vi state preparando un pranzo o una cena a casa.
- Il termine one-pot meal può essere il corrispettivo del nostro piatto unico, un must di molte cucine etniche.
Varie ed eventuali
- Il dessert è il dolce a fine pasto, nelle sue varie accezioni: torta, gelato, pasticcino.
- Come si mangiano le uova? Poached (in camicia), scrambled (strapazzate) o sunny-side up (all’occhio di bue).
- Come può essere cotta la carne? Stewed (stufata), fried (fritta), grilled (grigliata), baked (al forno) o roasted in pan (in padella).
- Come cavarsela parlando di consistenza dei cibi? Preferite gli alimenti soft (morbidi), chewy (che necessitano di una masticazione prolungata) o crunchy (croccanti)? Per la cronaca, il termine consistenza può essere tradotto con texture.