Apprendiamo dalla Ministra e dai giornali, quali sono le precise indicazioni per lo svolgimento del “rito di passaggio” volgarmente chiamato esame di stato.
A tal proposito vorrei sottolineare alcune cose:
1) dei docenti over 60, diversi dei quali con malattie pregresse, non ci si preoccupa. Per decreto tutti in quella occasione saranno sani come pesci.
2) lo studente dovrà indossare la mascherina quando aspetta e sta in silenzio, potrà invece toglierla quando esporrà oralmente il suo percorso, una specie di free droplet, visto che la distanza sociale e’ stata ridotta da 5 a 2 metri.
3) per il suddetto non ci sarà la misurazione di temperatura, basterà una semplice autocertificazione. Chi ne verificherà l’autenticità non e’ dato saperlo.
4) se un docente, quel mattino ( e ci auguriamo di no) avrà la febbre, dovrà forse autocertificare di non averla? Ovviamente per non intralciare il percorso delle operazioni?
5) nello sfortunato caso (e ci auguriamo di no) di una persona sospetta al coronavirus, si procederà alla messa in quarantena sia del soggetto e di chi gli e’ stato vicino, come da prassi consolidata? oppure per decreto si potrà annullare qualsiasi sintomo?
Ho sempre pensato che la centralità della scuola sia l’attività di insegnamento/apprendimento. Secondo me, sarebbe stato preferibile investire denaro e risorse professionali nel dare due settimane in più di lezioni e formazione a tutti gli studenti, nonché progettare il rientro a settembre in piena sicurezza, magari anticipando di una settimana il rientro rispetto il normale calendario.
Come molti, penso che il virus non cambi la sua natura in vista di particolari contesti pedagogici. Avendo insegnato nella scuola per circa 40 anni, sono un testimone di come questa istituzione formativa, abbia rappresentato una autentica alternativa e di buon senso, alle idiozie del mondo esterno. Oggi con queste misure, mi pare che la scuola stia procedendo verso una strada esattamente contraria.
Maurizio Zucchellini
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