In merito allo scritto “Solo i vincitori di concorso meritano il ruolo” della lettrice SILVIA MARI,
credo che prima di sparare ad alzo zero bisogna conoscere il mondo della scuola, dopo anni di servizio e che tutt’ora la seguo, mi permetto di fare alcune considerazioni.
– Con il cambio di ministro e sottosegretari, dopo anni che seguo la scuola credo che nulla cambierà: infatti esternano pure dichiarazioni di routine.
– Al concorso 2018, riservato ai soli docenti abilitati (e, con zero giorni di servizio scolastico), sono stati tutti dichiarati idonei con superamento di una prova pratica consistente in una preparazione di “lezione frontale multidisciplinare” anche con “ZERO PUNTI”: nessuno si è scandalizzato, alla faccia del merito.
– Posso portare a conoscenza che hanno partecipato a questo concorso, con riserva, docenti senza abilitazione ma con almeno tre anni di servizio e che lo hanno superato con punteggio superiore a 30/40.
– MOLTI SONO CONVINTI che i docenti precari, SIANO DI SERIE B, ormai neanche più tanto giovani e che siano da rottamare e dare spazio ai “giovani neo laureati?” freschi di studi e quindi tutti bravi.
– I docenti precari, dopo non tre, ma con 4,5,6… fino a 11 anni di insegnamento in presenza e con DAD (a proprie spese di connessioni e attrezzature varie dallo scorso marzo 2020 ad oggi) senza nulla ricevere, nemmeno un grazie dai vertici del Ministero attuale (e passato: on. Azzolina).
– Gentile Sig.ra Mari Lei afferma “chi infatti ne ha mai valutato la competenza” Le rispondo: il dirigente della scuola, i colleghi e in primis i genitori con i propri figli/studenti.
– La soluzione per avere la stabilizzazione dei precari “capaci e meritevoli” era molto semplice: un concorso simile a quello del 2018 con prova da superare con 7/10 con il superamento di un anno di formazione con valutazione finale.
– Ci sono molti DOCENTI PRECARI che hanno pure partecipato in qualità di componenti della commissione degli esami di stato ed oggi sono giudicati da persone come Lei: perché VECCHI di 11 o 3 anni di precariato sono oramai da scartare e non più validi senza un minimo di prova decente.
– Il sistema per giudicarli poteva essere diverso ma non con un concorso straordinario farcito di tanto nozionismo.
– La Costituzione prevede, come già in altre occasioni emergenziali come lo è oggi, “Gae e doppio canale”.
Cordiali saluti alla redazione e Silvia Mari
Giordano Fiorenzo
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