Qualche tempo fa, all’interno del podcast 2046, condotto da Marco Mazzoli e Fabio Rovazzi, ha partecipato il celebre cuoco Alessandro Borghese insieme alla conduttrice Giulia Innocenzi. Borghese è stato alquanto duro contro il sistema delle mense scolastiche.
“I nostri figli sono molto più sensibili. Il problema sono le mense scolastiche, che fanno schifo. Questo l’ho provato con le scuole delle mie bambine. Cerco di educarle dal punto di vista alimentare dando loro una dieta molto varia, stimolando il palato, che va educato da piccoli. Se mangi schifezze da piccolo poi ti piacciono da grande. Bisogna forzare i ragazzini ad assaggiare più cose”, queste le sue parole.
Poi il personaggio televisivo ha fatto un discorso più generale: “Sono preoccupato per la loro crescita in una società con tante problematiche, anche per il poco interesse per ciò che ci circonda; vedo un sacco di bambini chini con la testa sui cellulari e magari non si guardano intorno. Non hanno più quella curiosità di una volta che era quella di sapere, di conoscere, di chiedere, pensano di avere già la risposta”, ha detto.
Qualche tempo fa, Borghese ha lanciato un appello alle scuole: insegnare agli studenti almeno un piatto della propria regione per preservare la cultura culinaria italiana, minacciata dalla diffusione di cibi esotici come sushi e poke.
A luglio scorso il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, intervenendo ai lavori di Missione Italia, evento dedicato al Pnrr organizzato dall’Anci, ha annunciato di aver firmato un importante provvedimento che stanzia 515 milioni di euro, “più del doppio rispetto a quanto sinora autorizzato”.
Ecco le sue parole: “Si tratta di risorse in parte nostre, in parte derivanti da avanzi e quindi che abbiamo recuperato e sono destinate alle mense scolastiche, perché crediamo molto nella estensione del tempo scuola, crediamo molto nella estensione del tempo pieno, così come abbiamo fatto con Agenda Sud e Agenda Nord. Riteniamo che soprattutto nelle Regioni del Mezzogiorno d’Italia debba esserci un investimento significativo sulle mense scolastiche, che sono lo strumento per consentire ai giovani di rimanere a scuola anche al pomeriggio. È una cifra veramente significativa”.
“Credo che sia una misura di grande civiltà, anche perché questo serve fra l’altro a far sì che le scuole siano sempre più luoghi dove vi è una crescita e una inclusione reale. Credo molto nel percorso di inclusione, nella lotta ai divari territoriali, alla necessità di riunificare il nostro Paese, sia fra nord e sud, sia fra centro e periferia. Questo decreto da me oggi firmato va anche in questa direzione”, ha concluso il numero uno di Viale Trastevere.
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