Attualità

Alessandro Gassmann aiuta alunni a piantare alberi: “Se la scuola informa i piccoli sull’ambiente il futuro ha speranza”

L’attore Alessandro Gassmann oggi, venerdì 26 gennaio, ha aiutato i piccoli studenti di una scuola dell’infanzia di Pistoia a piantare nuovi alberi da frutto in giardino, come riporta Il Corriere della Sera. Com’è noto, il figlio dell’attore Vittorio e padre dell’attore e cantante Leo da molto tempo è impegnato nell’ambito della sostenibilità ambientale.

Ecco le sue parole: “Io penso che si debba partire da loro, come sempre. Se anche la scuola si occupa di fare informazione con i più piccoli a partire da quando sono così piccoli penso che il futuro possa avere una speranza”. L’attore, a La Repubblica, ha detto: “Io mi ero anche iscritto ad Agraria a Perugia, ma siccome sono stato un pessimo studente, mio padre per tenermi sotto controllo mi portò a lavorare in teatro con sé, prima da attrezzista e macchinista e poi, quasi obbligatoriamente, come attore. Però anche oggi amo stare nella natura”.

L’esperienza di Alessandro Gassmann a scuola

Infine, Gassmann ha parlato ancora una volta della sua esperienza scuola, da studente: “Amo moltissimo la serie ‘Il professore’ perché credo che la scuola dovrebbe essere così. Io da studente ero un disastro, ma non ho avuto mai la fortuna di incontrare un prof come il personaggio di Dante Balestra”.

Ecco cosa ha detto qualche mese fa: “La scuola è la base della nostra società, sarebbe bello se potesse essere meno punitiva nei confronti degli alunni. Il mio personaggio ha la capacità di divertire educando che è quello che è mancato a me come studente, un professore illuminato e illuminante che entra nella psicologia degli studenti”. Gassmann, che a quanto pare non ha avuto un docente che gli è rimasto nel cuore, aveva detto in passato, parlando della sua esperienza tra i banchi: “ero pessimo: non volevo andarci, per me era un luogo coercitivo”.

“Anche i docenti più bendisposti non riescono a fare un lavoro appropriato”

“La mia frequentazione scolastica non è stata brillante. Ho 58 anni, la mia generazione è cresciuta con l’idea di una scuola che faceva paura: interrogazioni e voti. Non ho avuto la fortuna di incontrare un professore come quello della serie. Sicuramente anche all’epoca esistevano maestri illuminati che ti facevano amare lo studio. Io non li ho trovati”, ha ribadito.

Ecco come era Gassmann studente: “Timido, schivo, molto chiuso, un po’ complessato. Ero alto quasi 2 metri a quattordici anni, e poi, chiaramente, ero sempre molto osservato essendo il figlio di Vittorio Gassman. Non davo grandi soddisfazioni, a scuola e ci andavo poco. Mio padre si arrabbiava perché non mi applicavo. Non aveva tempo e non andava a parlare con i professori; mamma non era portatissima. Mi è andata bene”.

Ed ecco alcune battute sull’attualità: “Viviamo in una società in cui, sempre più spesso, si smette di fare il mestiere di madre e di padre, demandando tutto alla scuola. Ma sappiamo bene che non ci sono i mezzi e anche gli insegnanti più bendisposti non riescono a fare un lavoro appropriato. È una società in cui, se un prof dà un voto basso a un alunno, i genitori protestano, minacciano o alzano le mani. Il mondo capovolto. Ci vorrebbero tanti Dante Balestra e genitori che sappiano ascoltare i propri figli”.

Laura Bombaci

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