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Alfa: “Dante? Non l’ho mai studiato come avrei dovuto, colpa della mia prof”. Poi il saluto: “Spero non stia guardando”

L’influencer letterario e creator Edoardo Prati ha intervistato, per conto di La Repubblica, all’interno della sua rubrica “La periferia del tempo”, il giovane cantante Alfa, noto per aver duettato, in un momento musicale ormai rimasto nella storia come uno scambio generazionale, con Roberto Vecchioni sul palco di Sanremo 2024.

Il dono di Prati ad Alfa

Prati, alla fine dell’intervista, ha regalato ad Alfa, al secolo Andrea De Filippi, una copia della “Vita Nuova” di Dante. Il cantante, 24 anni, ha parlato della sua esperienza al liceo classico ringraziando per il dono: “Facendo il classico un botto di idee, di frasi, di spunti le ho prese da queste letture”.

Il cantante ha poi accusato scherzosamente una sua docente: “Da Dante non so se ho mai preso qualcosa perché non l’ho mai studiato quanto avrei dovuto. Colpa della mia professoressa che saluto e spero non stia guardando. Invece dai greci antici ho preso tantissimo. Come dicono molti, leggere insegna a scrivere”.

“Grazie Edoardo, sono contento che esistano persone come te sul web, sei un esempio di bellezza”, ha concluso, congedandosi da Prati.

“Mi manca la ritualità scolastica”

Il cantante, tempo fa, intervistato ai microfoni de La Repubblica, ha parlato di scuola, di paure della sua generazione, di disagio generazionale. Ecco le sue parole.

“Da un po’ di tempo ho iniziato a patire il fatto di aver abbandonato l’università per il successo: ho mantenuto il contatto con i compagni di studi ma le nostre vite sono molto diverse. Nel mio piccolo cerco di leggere il più possibile. Sono convinto, ad esempio, che per parlare d’amore ci sia bisogno di esperienza, non bastano le storie che ti raccontano gli amici. Dunque per scrivere l’ultimo album ho letto libri che spiegano questo sentimento. Fromm, Crepet, Il simposio di Platone che al classico mi era parso noioso. Invece no”, ha detto il cantante che ha registrato una nuova versione di Sogna, ragazzo, sogna con il suo idolo Roberto Vecchioni.

“Ero bravo a scuola. Ma confesso che alla maturità ho copiato: è stato l’unico anno con le tre buste stile quiz televisivo, eravamo tutti scontenti — studenti, professori — e abbiamo tirato via. Oggi mi manca la ritualità scolastica. Persino la disciplina. E ai ragazzi dico: godetevi gli anni dell’istruzione, perché entrare nel mondo del lavoro non sarà per niente facile”, ha confessato.

Laura Bombaci

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