Potrebbe attuarsi attraverso una progettazione introdotta a livello nazionale l’alfabetizzazione motoria nella scuola primaria, di cui nelle ultime ore si è tornato a parlare con insistenza. Anche attraverso esortazioni ufficiali.
La soluzione per introdurre personale specializzato nello svolgimento corretto dell’attività fisica in età giovanile potrebbe passare per il coinvolgimento di esperti attraverso collaborazioni mirate. E non tramite l’assunzione di nuovo personale, per il quale già alcuni mesi fa La Tecnica della Scuola aveva stimato che sarebbero stati necessari almeno 250 milioni di euro.
La soluzione per introdurre personale specializzato nello svolgimento corretto dell’attività fisica in età giovanile potrebbe passare per il coinvolgimento di esperti attraverso collaborazioni mirate. E non tramite l’assunzione di nuovo personale, per il quale già alcuni mesi fa La Tecnica della Scuola aveva stimato che sarebbero stati necessari almeno 250 milioni di euro.
. Su questa possibilità si è svolto, il 23 ottobre a Roma, un primo incontro per verificare la fattibilità di un piano integrato sull’alfabetizzazione motoria e l’educazione allo sport per le scuole primarie e secondarie di primo grado. Ne hanno parlato il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie con delega allo Sport, Graziano Delrio, e le ministre all’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, alla Salute, Beatrice Lorenzin e all’Immigrazione e Pari Opportunità, Cécile Kyenge.
“L’obiettivo condiviso dell’incontro, promosso dal ministro per lo sport, è – spiega una nota – di mettere in sinergia le attività esistenti e le risorse umane e materiali disponibili, a livello nazionale e sui territori, per costruire insieme alle scuole, al Coni, progetti di alfabetizzazione motoria, educazione allo sport, alla salute e agli stili di vita, inclusione delle differenze culturali e motorie”.
Dopo questo primo avvio il percorso continuerà in sede tecnica per la definizione del progetto. Rimane soprattutto da verificare quali risorse i ministeri coinvolti potranno mettere a disposizione per metterlo in pratica: alla primaria, infatti, il progetto a regime coinvolgerebbe ben 130mila classi.