Attività ricreative libere e non strutturate sarebbero da preferire ai metodi tradizionali di apprendimento e ad un’alfabetizzazione troppo precoce, che possono ostacolare anziché favorire lo sviluppo del bambino in età prescolare. E’ l’autorevole opinione di una docente dell’Università dell’Illinois, Anne Haas Dyson, che sull’argomento sta pubblicando un libro intitolato “Children, Language, and Literacy: Diverse Children in Diverse Times” (letteralmente: “Bambini, linguaggio e alfabetizzazione: bambini diversi in tempi diversi”). La studiosa ritiene che l’insistenza con la quale spesso genitori ed educatori, seppure in buona fede, “bombardano” di nozioni i bambini sin dalla più tenera età sia in definitiva controproducente. Sono soprattutto il gioco e l’immaginazione, infatti, a giocare un ruolo fondamentale nella crescita intellettuale dei più piccoli: è proprio attraverso l’attività ludica che il bambino scopre nuovi concetti e vive nuove esperienze, riflettendo su di essi e sulle loro conseguenze e acquisendo così il senso della realtà. Per favorire l’apprendimento genitori ed educatori dovrebbero quindi assecondare e condividere la curiosità del bambino verso persone, oggetti, luoghi e attività, aiutandolo a capire come partecipare al mondo che li circonda.
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