Algeria, boom di suicidi tra gli studenti che vanno male a scuola
Mentre in Italia si allarga la polemica sulla proposta del dirigente scolastico a capo del liceo “Berchet” di Milano di non infierire sugli studenti con valutazioni inferiori al 4, dall’Algeria giunge una notizia che dà da pensare: dall’inizio del 2012 sono già 15 gli studenti che si sono tolti la vita. La media di cinque studenti suicidi al mese è riportata all’interno di un’inchiesta pubblicata dal quotidiano algerino “el Khabar”: nel servizio si spiega che nella maggior parte dei casi il movente al suicidio sarebbe riconducibile a motivi “futili”, come i negativi risultati scolastici e la paura di essere puniti in famiglia.
In base sempre a quanto riporta il quotidiano del paese africano, l’alto numero dei casi di suicidio avvenuti dal mese di gennaio rappresenta un vero e proprio record. L’ultimo ragazzo a togliersi la vita, domenica scorsa, è stato un 12enne che frequentava una scuola alimentare nella provincia di Batna: il bambino è stato trovato nella sua camera appeso al collo con un filo elettrico.
Non vogliamo fare improbabili, se non impossibili, parallelismi tra la realtà italiana e quella di paesi culturalmente e socialmente molto diversi. È tuttavia innegabile che il gesto estremo rappresenta una modalità di frustrazione. Quella di giovani, particolarmente sensibili e sfortunati, che quasi sempre sono nati in realtà sociali e familiari svantaggiate che non riescono a sostenerli.
Ben venga, quindi, l’avvio di un dibattito o di un confronto sulla necessità di non accanirsi su degli studenti che molto più spesso di quanto pensiamo dietro al loro atteggiamento ribelle nascondono anche una gran voglia di comunicare.
Oggi, Venerdì 27 settembre, presso l’Aula Gemelli dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano inizia l’XII edizione di Romanae Disputationes (RD),…