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Algoritmo GPS, c’è la sentenza della Corte d’Appello di Milano che dà ragione alla UIL Scuola. Restituiti punti e stipendi a prof danneggiata

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March 26, 2025

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Nell’anno scolastico 2023/2024, una docente aspirante alla supplenza di matematica A028 da GPS di Milano, era stata scavalcata dall’algoritmo del sistema informatizzato per le supplenze annuali o fino al termine delle attività didattiche, assegnando le supplenze ad aspiranti inseriti in GPS con punteggi più bassi.

Il motivo di tale funzionamento dell’algoritmo è dovuto al fatto che il sistema scavalca gli aspiranti che non abbiano espresso tutte le preferenze possibili, assegnando, sulle preferenze non espresse dal concorrente in posizione più vantaggiosa, la sede di supplenza agli aspiranti graduati più in basso e che invece hanno espresso tale preferenza o tali preferenze. Oltre la fase dello scavalcare gli aspiranti che non hanno espresso le sedi disponibili in prima convocazione, il sistema esclude tali aspiranti dalle nuove convocazioni, creando un danno economico e di punteggio permanente.

Diventa interessante quindi sapere che c’è una recentissima sentenza, determinata da un ricorso della UIL Scuola Rua Lombardia che ha tutelato in primo grado e anche in appello la docente di matematica lesa nel diritto di ricevere, vista la sua posizione in GPS, una supplenza a causa del funzionamento dell’algoritmo delle supplenze.

Sentenza storica

La Corte d’Appello di Milano, con la sentenza n. 88 del 19 febbraio 2025, ha inferto un duro colpo al Ministero dell’Istruzione e del Merito, confermando l’illegittimità dell’algoritmo utilizzato per il reclutamento dei supplenti.

Si tratta di una sentenza storica che mette a nudo le gravi lacune di un sistema di reclutamento che si è rivelato fallimentare.

Questa vittoria è un risultato storico per Uil Scuola Lombardia e per tutti i docenti che da anni subiscono le conseguenze di un algoritmo iniquo e inefficiente“, ha dichiarato il Segretario Generale Uil Scuola Rua Lombardia Abele Parente.

Il Ministero – continua il segretario – ha dimostrato ancora una volta di essere sordo alle nostre denunce e alle richieste di cambiamento. Questa sentenza è una condanna senza appello delle loro politiche.

D’altro canto la sentenza della Corte d’Appello non lascia spazio a interpretazioni: l’algoritmo non rispetta l’ordine delle graduatorie, penalizzando i docenti con maggiore esperienza e più punteggio.

Stiamo parlando di un problema legato al reclutamento dei docenti, già più volte sollevato da Uil Scuola Lombardia, che ha sempre documentato i numerosi casi di docenti scavalcati da colleghi con punteggi inferiori.

Il caso dell’insegnante di matematica e scienze (classe di concorso A028) che nell’anno scolastico 2023/2024 si è vista assegnare posti a docenti con punteggi più bassi è davvero emblematico – commentano gli avvocati Carmelo Spinella e Gianluca Blasi, dell’ufficio legale di Uil Scuola Rua Lombardia, che hanno assistito la docente nel ricorso. “Già il Tribunale di Milano ci aveva dato ragione, ma ora con la conferma della Corte d’Appello, in via diretta, si apre concretamente la strada al cambiamento.

La professoressa ha avuto ragione su tutta la linea: ottenendo un risarcimento sia a livello di punteggio (più 12 punti) sia economico; poiché le sono stati riconosciuti gli stipendi dal dicembre 2023 al giugno 2024 per un totale di circa 10mila euro.

Tornare alle nomine di supplenza in presenza

La Uil Scuola Lombardia chiede al Ministero di trarre le conseguenze da questa ennesima sconfitta e di abbandonare definitivamente l’algoritmo nel sistema di reclutamento dei docenti.

Per Parente è opportuno: “Tornare alle nomine in presenza, a partire già dal prossimo mese di luglio, per garantire trasparenza, equità e rispetto delle graduatorie”.

Non siamo disposti a tollerare ulteriori inefficienze e ingiustizie. Il Ministero deve smetterla di scaricare le proprie responsabilità sui docenti e sulla scuola. Siamo pronti a collaborare con il Governo per costruire un sistema di reclutamento più efficiente e meritocratico. Perché la scuola ha bisogno di certezze e, soprattutto, di un sistema che valorizzi l’esperienza e le competenze dei docenti”, ha concluso Abele Parente.