
Una docente di 30 anni sarà risarcita con diecimila euro dal ministero dell’Istruzione e del Merito a causa dell’algoritmo “impazzito” che gestisce le assunzioni dei docenti: la donna, come abbiamo scritto ieri, era stata scavalcata in graduatoria da un collega con un punteggio inferiore.
Come riporta Il Corriere della Sera, la docente avrà inoltre ulteriori dodici punti in graduatoria. La docente, che sperava in un contratto a tempo determinato e che aveva un punteggio complessivo di 62, si è vista scavalcare in terza convocazione da insegnanti con punteggio inferiore (55,5 e 56) perché la procedura informatizzata, considerando il suo caso già “trattato” nelle precedenti convocazioni, l’ha letteralmente “saltata”.
La sua reazione
“Sono felicissima”, ha commentato la docente. “Non perché cambi qualcosa nella mia vita, ma soprattutto perché per me l’ultimo è stato un anno durissimo: sono diventata mamma e in più ho superato la specializzazione per il sostegno, per cui adesso sono di ruolo e sto facendo l’anno di prova”.
La docente si è data da fare
Ecco il percorso della docente, di Avellino: “Avevo presentato la domanda nel 2020, ma non mi avevano chiamato. Poi nell’ottobre del 2021 arriva questa cattedra di matematica e scienze in una secondaria di primo grado, e mi trasferisco a Milano, dove lavorava già mio marito. L’anno dopo mi chiamano sul sostegno all’istituto dove insegno adesso. L’anno dopo ancora, era il 2023, non mi chiamano, perché non c’erano cattedre sulle scuole per cui avevo espresso preferenza. Però, leggendo i bollettini, noto che alcuni colleghi con punteggio inferiore erano riusciti ad entrare proprio dove avrei voluto io. Mi sono insospettita e, su consiglio di amici, ho deciso di rivolgermi al sindacato”.
Poi, incinta, ha partecipato alla selezione per diventare insegnante di sostegno: “Il parto era previsto per il 28 agosto 2023, il giorno dopo avevo l’orale. Il mio bimbo mi ha fatto un regalo, è nato il 5 settembre, così ho potuto fare l’orale, che ho superato. Dopo pochi giorni ero già in aula a frequentare il corso in Cattolica a Milano. Appena concluso, a maggio 2024, ho avuto il contratto: in base all’articolo 59, i posti rimasti residui potevano essere assegnati a chi aveva la specializzazione, come me. E adesso eccomi qui”. E i soldi del risarcimento? “Li userò per la formazione, per me è troppo importante”.