Anche per quest’anno scolastico l’algoritmo per l’assegnazione delle nomine a tempo determinato sembra non aver funzionato a dovere.
L’algoritmo della Chiamata Unica scuola primaria e secondaria avrebbe come obiettivo quello di assegnare a ciascun docente un incarico in base alle proprie preferenze (graduazioni), cercando di assegnare a ciascuno la miglior scelta possibile, compatibilmente con la posizione in graduatoria dello stesso.
Per questo la Gilda degli Insegnanti sollecita il Ministero affinché fornisca al Sindacato i criteri di funzionamento della Chiamata Unica, con cui si sta procedendo alle nomine tempo determinato del personale docente.
In linea con i ricorsi già avanzati e di fronte ai dati solo parziali avuti dal Ministero, forte di una sentenza che condanna lo stesso Ministero a fornire le informazioni richieste, il sindacato sta procedendo con un nuovo ricorso.
«Il fatto che il Ministero non abbia ottemperato alla sentenza in questione avvalora i sospetti di malfunzionamento dell’algoritmo» afferma il coordinatore nazionale della Gilda Insegnanti, Rino Di Meglio.
La Gilda continuerà a difendere gli insegnanti perché siano ripristinati i diritti di graduatoria e di merito.