“Il punto importante, e lo dico da figlio e da marito di un’insegnante, è che si è perso il rispetto sociale per la figura degli insegnanti.
Con i nostri provvedimenti abbiamo cercato di ridare rispettabilità agli insegnanti ed è una cosa di cui sono fiero”.
Questa dichiarazione è stata rilasciata dal Presidente Matteo Renzi a Politics (Rai 3) ed è coerente con lo storytelling del ” Diluvio prima di me! Con me torna il sereno!”. Il tutto è finalizzato a nascondere i fatti, facendo affidamento sulla scarsa tendenza delle persone ad informarsi, e contemporaneamente nella consolidata tendenza a dimenticare. La nostra memoria è diventata labile, liquida. La sua solidità data da saperi e conoscenze “profonde” e dalla “cementificazione cognitiva dei fatti” ha lasciato lo spazio all’opinione, agli effetti postmoderni della comunicazione dove dietro “il parlar veloce”, la presentazione di “frasi ad effetto” si nasconde il nulla.
Nel merito, non sono abituato ad offendere nessuno, ma per formazione culturale a presentare i fatti.
Bene, Il Presidente Renzi afferma che gli insegnanti non sono rispettati.
Gli chiedo: dove si trovava quest’estate quando F. Rondolino, giornalista dell’ “Unità”, offendeva pesantemente gli insegnanti? Non ho sentito da parte sua, parole a difesa dei docenti. Perché rimane in silenzio, quando i massmedia presentano solo casi di docenti poco equlibrati ( violenze fisiche e sessuali sui minori…), condizionando in questo modo il profilo sociale dell’insegnante, fatto soprattutto da tantissimi che ogni giorno entrano in aula e nella complessità organizzativa ( v. classi-pollaio e superpollaio ) tentano di attuare la didattica inclusiva?
La sua “Buona Scuola” Presidente Renzi non è una soluzione, semmai conferma la tendenza alla disistima sociale ed economica degli insegnanti. Come definire l’impegno triennale, complesso degli Animatori Digitali e del Team a costo zero? Come definire l’esiguo compenso, chiamato “Merito”, a fronte di impegni che, se assunti, richiedono competenze non acquisite per miracolo?
Infine, la beffa dell’esiguo aumento contrattuale, che si prefigura per il comparto statale e nello specifico per gli insegnanti.
Tutto questo, Presidente Renzi contrasta con la sua dichiarazione che si schiera implicitamente a fianco degli insegnanti.
Probabilmente, però, i suoi intenti sono altri. Ad esempio aumentare il sostegno al ” Si” referendario. Mi sbaglio? Quanto vorrei aver preso un abbaglio, ma…
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