Home Archivio storico 1998-2013 Ordinamento Alla Bosina di lady Bossi crollano le iscrizioni

Alla Bosina di lady Bossi crollano le iscrizioni

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Nessuno vuole più iscriversi al liceo aperto dalla moglie di Bossi e il liceo linguistico paritario della scuola Bosina chiuderà i battenti.
Il liceo di lady Bossi che nel 2010, assieme a tutta la scuola Bosina, riceveva 800mila euro di finanziamento grazie alla “legge Mancia”ha annunciato la chiusura, confermata da Bruno Specchiarelli, assessore provinciale di Varese e presidente della cooperativa che gestisce l’istituto fondato nel 1998 da Manuela Marrone, moglie di Umberto Bossi.
“A chiudere sarà solo il liceo. Abbiamo preso questa decisione a malincuore, ma siamo stati costretti dalle circostanze per salvare la situazione e mantenere attivi la scuola dell’infanzia, la scuola primaria e la secondaria di primo grado”. Così il presidente Specchiarelli, che dice ancora: “Purtroppo la situazione contingente non aiuta. Siamo un’azienda e dobbiamo fare i conti con i quattrini, se l’esborso per pagare gli insegnanti è più alto di quello che incassiamo dalle rette e dai contributi, l’unica scelta possibile è quella della chiusura. Lo abbiamo già comunicato alle famiglie”.
Due le sezioni attive nel liceo linguistico, una seconda e una terza con, rispettivamente, 8 e 15 studenti che ora sono ancora di meno per cui la chiusura è inevitabile.
L’anno venturo dunque gli alunni verranno trasferiti in altri istituti, benché l’operazione appai difficile dal momento nei programmi della scuola Bosina ci sarebbero differenze sostanziali rispetto ai licei linguistici statali come la mancanza della terza lingua straniera che è stata uno dei punti cardine del parere negativo rilasciato dal Consiglio nazionale della Pubblica Istruzione il 26 agosto 2010, alla vigilia dell’apertura del liceo. Nel parere infatti si dice che il liceo leghista “non risponde del tutto ai requisiti previsti per il riconoscimento di curricoli da attivare in chiave sperimentale” e mancasse “il profilo educativo culturale e professionale degli alunni”.