Home Archivio storico 1998-2013 Attività parlamentare Alla Camera 4 ore di dibattito sulla scuola

Alla Camera 4 ore di dibattito sulla scuola

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Nella seduta dell’11 giugno la Camera ha dedicato almeno 4 ore ad esaminare numerose mozioni concernenti misure a sostegno della scuola, dell’università e della cultura.
Il dibattito che si è sviluppato in aula ha fornito non pochi elementi di riflessione anche perché gli interventi sono stati davvero molti, una ventina nella sessione mattutina e altrettanti in quella pomeridiana.
Alla resa dei conti le forze che sostengono il governo hanno votato compatte una mozione presentata da Elena Centemero (PdL) e da Maria Coscia (PD) in cui si sottolinea la necessità di varare un piano straordinario a sostegno del sistema scolastico italiano.
Persino l’onorevole Centemero è intervenuta per stigmatizzare il fatto che negli ultimi anni le risorse assegnate alle scuole sono state progressivamente ridotte (dimenticando forse che tale riduzione è stata realizzata proprio quando a viale Trastevere sedeva il ministro PdL MariaStella Gelmini).
Respinte invece le mozioni Gallo (M5S), Giordano (SeL) e Buonanno (Lega).
Sulle mozioni Gallo e Giordano è intervenuto il sottosegretario Marco Rossi Doria per esprimere il parere sfavorevole del Governo con la motivazione che le proposte in esse contenute sono di fatto irrealistiche in quanto prevedono il ripristino delle risorse in un arco di tempo troppo breve.
Molti parlamentari intervenuti hanno evidenziato la necessità di assumere iniziative risolutive del problema del precariato, mentre il tema dell’edilizia scolastica è stato un leit-motiv generale e ricorrente.
Particolarmente soddisfatto si è dichiarato Rossi Doria che ha osservato come il dibattito in aula sia stato perfettamente coerente con quanto già detto dal ministro Carrozza nel corso della sua audizione di qualche giorno fa.
Tutti d’accordo, insomma, sulla centralità della scuola e sulla necessità di aumentare le risorse destinate al sistema di istruzione.
Per il momento l’accordo è sulle dichiarazioni e sulle parole, adesso è importante che l’accordo si sposti sui fatti.