Una ricerca svolta dalla Duke University in North Carolina, in collaborazione con l’Università di Hong Kong, l’Università svedese di Göteborg, l’Università di Napoli, l’Università di Roma e l’Istituto Universitario di Scienze Motorie, la Chiang Mai University in Tailandia, l’Università di Delhi in India, l’Università dell’Oregon e la California State University-Long Beach boccia categoricamente il “ceffone pedagogico”.
L’indagine, pubblicata sulla rivista psicologica Child Development, ha coinvolto 336 mamme e rispettivi figli in Cina, India, Italia, Kenia, Filippine e Tailandia, e ha rivelato che questi metodi inducono forte ansia e aggressività nei piccoli. Ai soggetti intervistati è stato chiesto se e quanto usassero la disciplina fisica, se il background culturale del loro paese prevedesse questo tipo di educazione e l’idea di quanti ceffoni e sculacciate fossero usati da altri genitori. I risultati hanno evidenziato che in Tailandia i genitori sono quelli che più raramente usano la disciplina fisica, seguiti dalle mamme in Cina, Filippine, Italia, India, Kenia. Pare inoltre che la disciplina fisica risulta correlata a maggiore aggressività e ansia a prescindere dalla percezione dell’accettazione culturale del metodo in esame nella nazione di appartenenza. L’effetto “ansiogeno” del ceffone, poi, è ancora più marcato quando si verifica in una famiglia che vive in un contesto in cui la disciplina fisica è considerata riprovevole.