‘Se muore la scuola muore l’isola’. È lo slogan utilizzato da genitori e alunni della media del Giglio, per giustificare l’assenza in classe in occasione del primo giorno di scuola.
L’iniziativa, che si presenta come uno sciopero ad oltranza, si deve al fatto che al Giglio è arrivato un solo docente per tre classi delle medie (prima, seconda e terza). “Quello che chiediamo – hanno detto i genitori manifestando sul pontile Galli, davanti allo sbarco dei passeggeri dei traghetti – è una scuola che sia alla pari dei territori della terra ferma anche e soprattutto per colmare il deficit dello Stato nei confronti delle isole a proposito di obbligatorietà scolastica che deve essere garantita anche agli abitanti delle isole”.
Secondo l’Ansa, il problema è che “a poche ore dall’inizio dell’anno scolastico, del resto, non ci sono ancora certezze sulla composizione dell’organico del corpo docente. Al suono della campanella, infatti, era presente un solo insegnanti per coprire tre classi e la ‘paura’ – per i ragazzi gigliesi – è che si profili un nuovo anno con una ‘pluriclasse’.
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“I ragazzi delle isole – ha detto il sindaco Sergio Ortelli a fianco dei genitori nella protesta – migrano già all’età di 14 anni quando le leggi prevedono i 16 anni. Le famiglie si fanno carico di spostare i loro figli sul continente con aggravio dei costi mai compensato né dal rimborso delle spese né da una adeguata formazione scolastica. Ogni anno la storia si ripete e questo non è più tollerabile. Così faranno morire l’isola”. E la cultura.
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