“Pur non sottovalutando le offese rivoltemi in quanto antifascista, spiacevoli ma non originali, sono convinta che se fossi stata un dirigente uomo, non avrei ricevuto quelle stesse missive, con quello stesso tono”: scriverlo è Annalisa Savino, preside del liceo scientifico Leonardo da Vinci di Firenze che lo scorso anno pubblicò una circolare antifascista per condannare il pestaggio di alcuni studenti svolto davanti a un altro istituto fiorentino, il Michelangelo, per volontà di militanti di destra di Azione studentesca.
Con una nota diffusa la sera di domenica 28 aprile, la preside ha voluto chiarire alcuni aspetti relativi alle tre lettere con minacce e insulti ricevute nell’ultimo periodo.
“Oggi in questo Paese – tiene a dire Savino – le donne in posizioni apicali danno ancora fastidio a qualcuno, soprattutto quando non si limitano a dire solo quello che è previsto dai protocolli e suggerito dai superiori, quasi sempre uomini”.
Quindi, la dirigente commenta le offese e minacce ricevute: “Quel qualcuno, protetto dall’anonimato, trova normale scrivere insulti irripetibili e dire ‘Stai zitta!’ alla destinataria di turno. L’Italia, fra l’altro, deve fare ancora i conti con questo tema. Poniamoci tutti qualche domanda”.
Sono, precisa lei stessa, “lettere di minaccia e insulti che ho ricevuto in seguito alla vicenda di un anno fa della mia lettera agli studenti in cui li invitavo a non essere indifferenti di fronte alla violenza e alle ingiustizie”.
A seguito delle minacce, arrivate nella sua scuola attraverso delle lettere, la preside si è rivolta alla Digos, che ora sta indagando.
“Ho scelto di denunciare alle autorità competenti le minacce e gli insulti che mi sono arrivati. Mi sembrava giusto e corretto non gettarle nel cestino e, al contrario, far sì che gli inquirenti avviassero delle indagini, qualora ritenute necessarie”.
Quindi ha precisato: “non ho scelto di rendere pubblica questa mia denuncia, poiché temevo che fosse un modo indiretto per dare risalto a fatti di per sé ignobili e per evitare un eventuale effetto emulativo“.
“Ora che è uscita la notizia, tuttavia, voglio confermare che ho fiducia nel lavoro delle autorità e che, per quanto mi riguarda, niente è cambiato e proseguo serenamente il mio compito di dirigente scolastica”.
Infine, Savino tiene a precisare: “Continuo a fare il mio lavoro non cercavo e non cerco visibilità. Non mi piace il vittimismo“, conclude la ds.
La Flc Cgil ha espresso piena solidarietà e vicinanza ad Annalisa Savino, dirigente del Liceo Michelangiolo di Firenze. La dirigente, dopo la circolare ai suoi studenti sull’aggressione di stampo fascista avvenuta a febbraio dell’anno scorso davanti ad una scuola fiorentina, ha più volte ricevuto lettere anonime contenenti minacce e insulti inaccettabili.
“All’impegno ed alla serena determinazione con la quale Annalisa sta affrontando il lavoro di donna dirigente di una scuola pubblica e di rappresentante della CGIL Valore Scuola nelle elezioni del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione va tutto il nostro sostegno e la nostra ammirazione”, così il sindacato guidato da Gianna Fracassi.
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