Da anni infatti si sente dire che i professori stanno sempre più velocemente perdendo quel prestigio e quella stima sociale che perfino la letteratura ha tramandato nel tempo. “Alzati e cedi il posto al tuo maestro”, disse Teodosio al suo figlio, Arcadio, seduto davanti al filoso Arsene che in piedi lo istruiva. E poi continuò:“ Le ricchezze e la nascita sono un caso e tu non hai merito veruno. Ma la sapienza è vero merito di quel filosofo che sempre e dappertutto sarà riverito e venerato. Alzati e cedi quel posto al tuo maestro”.
Sicuramente, come è ben percepibile nella evidenza del calendario, sono trascorsi poco meno di due millenni da quella mitica scena, semmai si sia effettivamente rappresentata, ma è indicativo del fatto che solo cento anni fa, nel 1800, Cesare Cantù, la proponeva, nella convinzione che il maestro fosse in effetti quello che si doveva di più rispettare, e non per i beni materiali, come il possesso di una Lamborghini, ma per la cultura e la saggezza, che sono i veri meriti. Nel terzo millennio purtroppo le cose sono acerbamente cambiate, in regresso senza dubbio,anche se la culturaavrebbe dovuto continuare a dare merito al prof, essendo, lo si voglia o no, il suo portavoceeilsuo vate.
E infatti, secondo il nostro sondaggio, che ha coinvolto oltre mille lettori, ben oltre la metà dei partecipanti, il 55,3%, è convinto di essere “Poco” considerato dalla società italiana, tenendo conto pure che, appena qualche decennio fa, degli illustri deputati e intellettuali della destra berlusconiana lo definirono paraculo e ignorante, sessantottino e neghittoso. Certamente fu un modo per giustificare 8miliardi di tagli e lasciare al loro destino i precari, ma la campagna ebbe successo.
Un recupero tuttavia forse c’è stato, visto pure che se si somma quel 55,3% di “Poca” stima al 6,3% di “Abbastanza” e al 3,3% di “Molto”, la maggioranza dei docenti italiani percepisce che la cosiddetta utenza, e no, si fida del suo operato, ha una certa stima del maestro, se non proprio ai livelli dell’imperatore Teodosio del 390 d.C., ma poco pococi si avvicina.
Resta comunque uno zoccolo duro di irriducibili, il 35% circa, convinti di non ottenere “Per niente” stima e considerazione da parte del popolo italiano che, secondo questa fetta di prof, oltre a non volere cedere la sedia al maestro, se potesse lo lascerebbe a pane e acqua. E forse quel 35% di docenti non hanno tutti i torti, se, soprattutto, fanno riferimento a taluni genitori che si sono permessi persino qualche sediata, facendo alzare il figlioletto, sulle loro teste.
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