A Matera, la Città dei Sassi un mese fa designata Capitale europea della Cultura per il 2019, la ministra ha partecipato all’evento conclusivo della consultazione avviata a settembre dal Governo.
“I risultati sono straordinari”, ha detto ai giornalisti prima di entrare nell’Auditorium “Roberto Gervasio” (all’esterno protesta con striscioni e volantini dei sindacati): un milione e 200 mila accessi al sito, 170 mila questionari compilati e 1.650 dibattiti. “Questa consultazione – ha spiegato – non voleva essere un referendum e non voleva essere un sondaggio: voleva essere un grande nastro registratore che ascolta tutte le voci diverse del Paese, le analizza, le sente anche non sempre in sintonia con quello che abbiamo scritto”.
E così, alla fine della consultazione, uscirà una “Buona scuola” diversa: “Nel nostro documento, ad esempio, il tema dell’integrazione non era forte e invece il tredicesimo capitolo sarà proprio sulla diversità e sull’integrazione”.
Durante la manifestazione sono state illustrate alcune buone pratiche pensate e realizzate nelle scuole italiane: “L’esempio di Fabiola Gianotti (nuovo direttore generale del Cern di Ginevra), in questo periodo la bandiera della scuola italiana – ha ricordato il Ministro – dimostra che in Italia di buona scuola ce n’è tanta: noi vogliamo sviluppare proprio questa potenzialità. Perché finora, secondo me, la cosa più importante che ha fatto questo Governo è stata quella di rimettere al centro i temi dell’istruzione e della cultura, due facce della stessa medaglia”. E anche, per questo “è stato difficile resistere alle ‘tentazione’ – ha proseguito – di chiudere il percorso della consultazione a Matera, una città emozionante e che mi ha trasmesso tanto entusiasmo”.
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Dagli alunni del liceo classico Duni (in attività da 150 anni) è arrivato per il Ministro un regalo inatteso: il registro del biennio 1882-1884 con le firme di Giovanni Pascoli che insegnò nella Città dei Sassi. “Grazie, grazie, grazie”, ha scandito il Ministro che ha anche chiesto di “superare le barriere ideologiche come quelle sul tema scuola e privati” e ha poi lanciato l’appello: “La consultazione è finita ma ora comincia tutto e, per questo, vogliamo un ambasciatore (studente, professore o genitore) della ‘Buona Scuola’ in ogni istituto”. E dall’1 settembre 2015 potrebbe essere una “Buona scuola” anche per i 140 mila insegnanti in attesa di assunzione: “Abbiamo detto ‘no’ a una scuola che non dà stabilità di progetto. Per assumere 140 mila insegnanti ci vuole un provvedimento legislativo, ma il passaggio è ribaltato perché la stabilità ci ha dato le risorse (tre miliardi). Le assunzioni – ha concluso Giannini – saranno realtà il 1 settembre 2015: la ‘Buona scuola’ è anche un grande piano occupazionale”. (Ansa)
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