“And we walked off to look for America” cantavano Simon & Garfunkel nel lontano 1968. Ben cinquant’anni più tardi, questa strofa leggendaria nella storia della musica è ancora vera, soprattutto per i giovani.
L’esperienza di un anno scolastico o comunque di un soggiorno negli U.S.A, infatti, rappresenta per molti ragazzi un’opportunità davvero unica, un modo nuovo e formativo per aprire la mente e accrescere il proprio bagaglio culturale.
L’America è un mondo a sé, un melting pot di culture e tradizioni e una tavolozza di colori e di paesaggi tutta da scoprire. È la culla del mondo occidentale del XXI secolo, il Big Bang da cui esplodono ogni anno mode e tendenze subito adottate in (quasi) tutto il mondo. È il paese del libero mercato, dell’imprenditoria, della sanità privata: un paese che contiene in sé un intero universo, con tutte le contraddizioni del caso.
Ma proprio perché l’America è varia che è così bella da scoprire, come ben sanno i ragazzi che scelgono di intraprendere l’avventura dell’anno scolastico all’estero negli U.S.A grazie ai soggiorni organizzati dal BEC (British European Centre) curati in ogni dettaglio per offrire ai giovani un’esperienza irripetibile, tanto dal punto di vista formativo quanto da quello culturale.
A livello didattico, la frequenza è tale e quale a quella della scuola nostrana anche se, trattandosi di un Paese diverso, naturalmente anche la didattica è differente. Questo aspetto è molto importante perché consente ai ragazzi di venire a contatto con una realtà altra, nuova e, va da sé, estremamente arricchente.
Ma i vantaggi non si fermano qui: anche se si tratta di un Paese occidentale, infatti, ci sono tante tradizioni a noi completamente sconosciute. Come ad esempio il prom, il ballo di fine anno, in cui ci lascia andare completamente alla voglia di divertirsi e stare insieme. È proprio durante una serata come questa che si stringono nuove amicizie, che magari si trasformeranno in legami profondi e duraturi.
Naturalmente, partire per un viaggio così lontano non è semplice, anche per i più avventurosi. Lasciare la famiglia, gli amici, la casa dove si è cresciuti è difficile ma le aspettative sono sempre alte e, superato il primo periodo di adattamento, sembra di essere lì da sempre. L’inizio è sicuramente vorticoso: nonostante si sia studiato l’inglese fin da piccoli, infatti, capire tutto quello che le altre persone dicono non è facile. Accenti diversi, modi di dire, slang: bisogna imparare poco a poco e per questo avviene gradualmente. Ma il tempo vola e presto ci si adatta a tutto: famiglia diversa, nuovi amici, nuova scuola.
Un altro grande vantaggio che assicura questo tipo di soggiorno è la crescita dell’autonomia: si è soli, lontano da casa e dalla sicurezza della propria famiglia e dunque bisogna prendere decisioni autonomamente, senza l’aiuto di nessuno. Forse all’inizio si commette qualche errore, è vero, ma è necessario per conquistare la propria indipendenza.
Non dimentichiamo poi l’aspetto dell’accoglienza: trascorrere un anno negli Stati Uniti non significa solo andare alla scoperta di un Paese diverso, avere l’opportunità di migliorare il proprio livello di inglese ed entrare in contatto con un’altra cultura ma anche vivere per un anno in un’altra famiglia. La scelta delle famiglie ospitanti è molto importante per BEC. Anzi, è uno dei fattori chiave per la riuscita del soggiorno. I ragazzi devono trovarsi bene, devono sentirsi a casa e parte integrante della famiglia e, di conseguenza, comportarsi come tali. Disponibilità, accoglienza e cordialità sono i requisiti essenziali che le famiglie ospitanti devono possedere per entrare a far parte di questi programmi. Così come l’educazione, il rispetto, la voglia di imparare e la curiosità di conoscere, ma soprattutto una mente aperta sono quelli necessari per i ragazzi. E tutto questo significa crescere, cominciare a vedere il mondo con occhi nuovi.
BEC – British European Centre
Via Cornaggia 9, 20123 Milano
02/86.43.83
info@becasse.it
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