Un professore della banlieue di Parigi, dopo avere mostrato ai suoi studenti le caricature di Maometto pubblicate dal giornale satirico Charlie Hebdo, è stato decapitato davanti alla sua scuola, nella banlieue di Parigi.
L’assalitore, uno studente di 18 anni, nato a Mosca, col coltello insanguinato ancora in mano, si è diretto verso i poliziotti, subito accorsi, non si è fermato all’alt e gli agenti lo hanno abbattuto, mentre gridava “Allah akbar”.
L’omicidio è avvenuto attorno alle 17 davanti al liceo del Bois d’Aulne a Conflans Saint-Honorine, a nord di Parigi. A poche decine di metri dalla sparatoria, la scena orribile della decapitazione del professore di storia e geografia di cui si conosce solo il nome, Samuel. Prima di morire, l’assassino è riuscito a postare su Twitter un’immagine del suo atto, immediatamente criptata dal social network. Restano tuttavia le parole del killer, scritte in nome di Allah: “da Abdullah, servitore di Allah, a Macron, dirigente degli infedeli, ho giustiziato uno dei tuoi cani dell’inferno che ha osato offendere Maometto. Calma i suoi simili prima che non vi venga inflitto un duro castigo”.
Il diciottenne sui social lodava il crimine in nome di “Allah il Misericordioso”.
Jean-Michel Blanquer, ministro dell’Educazione, ha scritto in un tweet che «questa sera è la Repubblica ad essere attaccata con l’ignobile assassinio di uno dei suoi servitori, un professore. Unità e fermezza sono le sole risposte di fronte alla mostruosità del terrorismo islamista».
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