A Los Angeles chiuse le scuole per un allarme bomba ritenuto assai concreto e che ha di conseguenza impedito ad almeno 640mila studenti di andare a scuola, causando problemi alle famiglie ma che hanno accettato l’invito del Provveditore Ramon Cortes.
In pratica i responsabili della sicurezza sono venuti a conoscenza di un messaggio elettronico che ha fatto spettare di una bomba contenuta in uno zainetto o in un pacco. Da qui la chiusura delle scuole.
L’allarme «non riguarda una, due o tre scuole. Riguarda molti istituti non ancora identificati»: così il presidente del distretto scolastico di una città che ha pure spiegato che tutte le scuole saranno controllate. In azione anche gli agenti dell’Fbi.
«Il presidente Obama è informato dei fatti e segue con attenzione la vicenda.
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Le scuole interessate sono 900 e molti studenti erano già andati a scuola in virtù del programma che consente l’ingresso anticipato per favorire i genitori che lavorano.
Allerta anche nelle scuole pubbliche di New York per una minaccia definita dalla polizia «specifica ma non credibile». «Sono minacce fatte per fomentare la paura. Non lo permetteremo».
Le autorità newyorchesi hanno rilevato delle incongruenze, e degli errori a loro giudizio madornali, ad esempio il nome del profeta Maometto scritto in lettere minuscole, che le ha convinte che si trattava appunto di una minaccia non credibile.
Ovviamente sono scoppiate molte polemiche: hanno esagerato a Los Angeles, o hanno sbagliato a New York nel prenderla alla leggera?
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