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Allarme bomba scuola Roma, era un’esercitazione ma alcuni genitori degli alunni non lo sapevano: come mai?

Non è ancora chiaro cosa sia successo stamattina, 18 ottobre, Roma, nei pressi della scuola ebraica, al Portico di Ottavia. In mattinata, intorno alle 11, si ha avuto notizia di un allarme bomba, poi rientrato. Poco dopo è stato infatti comunicato che si trattava di un‘esercitazione.

Ma, come riporta La Stampa, alcuni punti rimangono oscuri. Pare che i genitori degli alunni, infatti, non fossero a conoscenza di questa esercitazione. Nelle ore successive davanti alla scuola e nel quartiere si sentono commenti di mamme spaventate, alcune delle quali si chiedono se sia il caso di mandare i figli a scuola domani.

Il chiarimento della comunità ebraica

La comunità ebraica in una nota ha chiarito: “La Scuola Ebraica di Roma è stata evacuata in via precauzionale a seguito di una chiamata anonima che ha richiesto l’intervento delle autorità competenti. Sono state attivate tempestivamente tutte le procedure di evacuazione già ben consolidate e i protocolli di sicurezza stabiliti. Con il supporto delle forze dell’ordine tutti gli studenti e il personale scolastico si trovano ora al sicuro in un luogo protetto”.

A segnalare la presenza di un ordigno una telefonata al 112. Sul posto sono intervenuti i carabinieri che hanno fatto evacuare l’edificio ed uscire i bambini. Intervenuti per le verifiche anche gli artificieri. Giunta anche la polizia.

Altro allarme bomba oggi

Sempre oggi un pacco sospetto, un involucro nero, è stato trovato di fronte l’ingresso di una scuola a Campobasso, ha scatenato il panico. Tutto è avvenuto stamattina, all’orario di ingresso a scuola, intorno alle ore 8, davanti una scuola elementare. Il pacco sospetto è stato trovato dal personale della scuola davanti al cancello. Il dirigente scolastico ha così allertato le forze dell’ordine e in pochi minuti l’area è stata interdetta.

Il traffico è andato così in tilt. L’allarme è comunque rientrato dopo pochi minuti: ben presto è stato accertato che quel grosso involucro di plastica nera chiuso con il nastro rosso e bianco – segnalatore di pericolo – e accompagnato da un cartello ‘Non toccare’ non fosse un ordigno, ma un rifiuto speciale. Eternit per la precisione. I bambini, circa trecento, sono così potuti entrare a scuola regolarmente dopo poco tempo.

Redazione

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