Contro la crescita del contagio potrebbe porsi il problema della vaccinazione dei circa 5 milioni di under 12, considerati i 6,8 milioni di over 12 non vaccinati e i 42 milioni di vaccinati che devono ancora fare la terza dose. Ma l’allarme nasce da alcune forme del long Covid, come la sindrome infiammatoria multisistemica Mis-C che colpisce in particolare giovani e bambini.
La Mis-C in Italia, dopo essere stata scoperta in Inghilterra nel 2020, viene studiata per esempio a Padova nel Centro regionale di Reumatologia. In Veneto sono stati 46 i giovani ricoverati per questa patologia, che colpisce giovani e bambini dopo 4-6 settimane dall’aver contratto il Covid, anche in forma lieve, con sintomi come febbre, eruzioni cutanee, disturbi intestinali e infiammazione degli organi interni.
Così la Società italiana di pediatria ha iniziato a consigliare a tutti i genitori di consultarsi con il proprio specialista, visto che il Covid ha causato molti danni indiretti alla popolazione pediatrica, dai disturbi psichiatrici a quelli del comportamento alimentare come la “covibesity”
Anche l’immunologo Alberto Mantovani, direttore scientifico dell’Humanitas di Milano, si è più volte espresso su questo punto: “I giovani e i bambini, per cui va attesa l’autorizzazione dell’Ema, hanno meno bisogno di vaccinarsi degli adulti, inoltre il long Covid desta grande preoccupazione. Si va dalla sindrome infiammatoria multisistemica Mis-C alla Post acute sequelae of Sars-Cov-2 (Pasc). Questo è un virus che è meglio non prendere, perché anche negli asintomatici guariti il 13% può avere problemi renali, polmonari, cardiaci, depressione e stanchezza. Nei bambini uno su sette, che è molto, rischia conseguenze a lungo termine. Insomma, ci sono ottimi motivi per vaccinare tutti».
Come spiega Sergio Abrignani, professore ordinario di Immunologia all’Università Statale, direttore dell’Istituto nazionale di Genetica molecolare Invernizzi del Policlinico di Milano, anche lui membro del Cts: “la vaccinazione degli under 12 è l’unica via per uscire dalla pandemia, perché nell’età pediatrica avviene un quarto dei contagi. Dal 2020 ci sono stati 36 bambini morti per Covid in Italia, dunque è immaginabile che si parta con la protezione a inizio 2022″, e pure per i più piccoli “non esiste un vaccino che abbia causato problemi nel lungo periodo”.
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