Numerosi istituti hanno segnalato continue vessazioni e infrazioni in termini di sicurezza nell’ultimo mese di lezione, ove le attività didattiche programmate sono spesso state annullate per questioni di pubblica sicurezza dove l’incolumità di personale docente, studente era messa in pericolo. L’attacco – simultaneo e si spera non programmato – rivolto al sistema educativo tedesco mette in discussione un sistema basato sul mutuo mantenimento della sicurezza in classe attraverso la realizzazione, sempre più complessa di questi tempi, di una rete o intelaiatura di fiducia e rispetto per le istituzioni, tra cui la scuola. L’obiettivo di questi presunti attacchi si allarga, in via più generale, agli edifici sedi di enti pubblici, tra cui amministrazioni locali, ospedali, comunità ed aziende pubbliche partecipate. Numerose fonti segnalano che si tratterebbero di meri atti di protesta – fortunatamente non rivelatisi pericolosi – derivanti dai fatti in svolgimento sulla striscia di Gaza, per i quali la popolazione tedesca, sia in piazza che nei sondaggi pubblici, si è sempre detta indignata e delusa. Un’altra pista, decisamente meno pratica e più ideologica, fa riferimento all’antisemitismo, ossia l’ostilità che, a seguito dei fatti di gaza, si è sviluppata contro la minoranza ebraica presente in Germania. Analizziamo il caso, fattori e probabili piste.
Venerdì scorso le scuole e altre istituzioni pubbliche in tutta la Germania sono state ancora una volta bersaglio di minacce anonime di bombe ed altri ordigni di produzione individuale ed artigianale. Diverse scuole sono state evacuate dopo aver ricevuto minacce trasmesse via e-mail. Spesso poco chiari, questi si riferiscono principalmente ai fatti in corso a Gaza, anche se alcuni hanno fatto riferimento anche alla guerra in Ucraina. “Al momento non possiamo dire con certezza se le minacce abbiano uno scopo estremista o se abbiamo semplicemente a che fare con degli imitatori che cercano di rendere le loro minacce più inquietanti citando Hamas”, ha dichiarato lo scorso venerdì un portavoce del ministero dell’Interno al quotidiano locale DW. Il Ministero dell’Interno ha affermato che le indagini sulle minacce venivano condotte dai vari Stati Federali, ma ha osservato che un servizio federale di raccolta dati era stato creato all’inizio della guerra a Gaza in quella che ha definito “una normale pratica di polizia“. Nonostante numerose istituzioni siano state evacuate e perquisite con cani specializzati, nessuna delle minacce alla fine si è rivelata seria, suggerendo un fenomeno noto negli Stati Uniti come “swatting“, che consiste nell’ingannare le forze dell’ordine per farle rispondere a una falsa minaccia. Venerdì scorso il municipio e almeno due scuole sono state chiuse nella Turingia orientale, almeno sei scuole sono state evacuate nel Baden-Württemberg sudoccidentale, almeno una nella Baviera meridionale e un’altra nella Renania settentrionale-Vestfalia occidentale.
Venerdì scorso il portavoce della polizia di stato del Baden-Württemberg ha dichiarato: “Stiamo osservando molto attentamente e controlliamo l’autenticità di ogni e-mail trasmessa agli enti pubblici locali”. Felix Klein, il commissario tedesco per l’antisemitismo, ha affermato che se tali minacce alla fine dimostrassero di avere legami con Hamas, sarebbe “un segno che l’antisemitismo sta attaccando l’intera nostra società, non solo gli ebrei”. Klein ha definito le minacce a livello nazionale un “riprovevole tentativo di intimidazione, rivolto alla nostra società liberale”. Il fenomeno non è limitato alla Germania. La vicina Francia ha un problema simile. Giovedì, ad esempio, diversi aeroporti regionali in tutto il Paese sono stati chiusi. Il Ministero dei trasporti francese ha affermato che negli scorsi sette giorni sono state lanciate un totale di 70 minacce contro gli aeroporti regionali, la maggior parte tramite un indirizzo e-mail svizzero. L’interruzione delle attività didattiche, come dimostrato anche da studi scientifici ripresi dall’ONU, OMS e UNESCO, presenta un impatto non indifferente circa la continuità dell’apprendimento ed il relativo rendimento attivo dello studente, specie nelle discipline ritenute strategiche in classe sin dalla scuola primaria. Il Ministero dell’Istruzione tedesco auspica una risoluzione strutturata della situazione con il fine di ovviare ulteriore chiusure e relativi danni all’apprendimento.
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