In un questionario dell’Asl Comprensorio di Bolzano viene chiesto il “Gruppo etnico o razza dell’alunno”.
Sembra si tratti di un modulo del servizio di neuropsichiatria che, nei giorni scorsi, è stato recapitato ad insegnanti di una scuola media per una valutazione di alcuni ragazzi per delineare il loro profilo.
“Capiamo tutto – dicono gli insegnanti al giornale -, capiamo che si tratti di moduli standard redatti negli Stati Uniti, dove la legge prevede che si chieda anche quale sia la razza. Ma quello che non afferriamo è come mai nessuno al Comprensorio sanitario di Bolzano se ne sia accorto e si sia fatto una domanda. Evidentemente trovano normale che si domandi ad uno studente a quale ‘razza’ appartiene”.
Dunque, quando qualche osservatore parlava di imbarbarimento, lento ma costante, delle coscienze di tante istituzioni italiane, non diceva una stupidaggine, ma una indicava una amara realtà.
Di sicuro, qualche decennio addietro questa presunta svista, tanto pacchiana quanto orribile e violenta, non si sarebbe verificata, anche perché rappresenta un vigliacco tiro mancino persino alla nostra Costituzione, quella nata dalla Resistenza e dalle lotte per liberare l’umanità dalle dittature anche culturali e ideali.
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