Da generazione di fenomeni a generazione YouTube: i giovani italiani vivono ormai con il pc in camera sempre acceso, anche di notte, con internet permanentemente attivo alla ricerca spasmodica di canzoni e film da scaricare. Ma soprattutto di collegarsi con amici via chat e di andare a curiosare tra i video rigorosamente gratuiti.
A realizzare il desolante quadro è stata la Società italiana di Pediatria, che ha svolto l’indagine 2008 “Abitudini e Stili di vita degli adolescenti”.
Al di là di tante parole, per capire come stanno cambiando velocemente le abitudini basta fare in confronto con il 2007, quando a fronte del 95% di ragazzi intervistati, iscritti ad un corso di scuola media inferiore, che ammettevano di poter utilizzare il computer solo 30% rivelava collegarsi ad internet tutti i giorni: a soli 365 giorni di distanza l’uso quotidiano è lievitato di oltre il 10%, arrivando a 42,4%. E solo il 12% non si collega mai. Per ricavare il dato l’indagine si è basata sui pareri di 1.200 studenti delle scuole medie inferiori di età compresa tra gli 12 e i 14 anni.
E se tra questi l’uso della rete cresce, sembra diminuire quello dei siti informativi. Il tempo libero è ormai “divorato” dalla voglia di scaricare musica e video, chattare, attaccarsi al messenger o cliccare su YouTube. Anche la web cam è ormai sempre più indispensabile per questo tipo di fruizione-comunicazione. A completare il quadro poco ottimistico ci sono anche altri dati, sempre forniti dalla Società italiana di Pediatria (a conferma di altri già noti): ebbene, tra i giovanissimi sono cresciuti sensibilmente nell’ultimo anno i già alti consumi di fumo, alcol e droga. Senza contare l’imperversare del bullismo. E con i genitori, spesso iper-impegnati con il lavoro, poco presenti e tutt’altro che combattivi.
E se tra questi l’uso della rete cresce, sembra diminuire quello dei siti informativi. Il tempo libero è ormai “divorato” dalla voglia di scaricare musica e video, chattare, attaccarsi al messenger o cliccare su YouTube. Anche la web cam è ormai sempre più indispensabile per questo tipo di fruizione-comunicazione. A completare il quadro poco ottimistico ci sono anche altri dati, sempre forniti dalla Società italiana di Pediatria (a conferma di altri già noti): ebbene, tra i giovanissimi sono cresciuti sensibilmente nell’ultimo anno i già alti consumi di fumo, alcol e droga. Senza contare l’imperversare del bullismo. E con i genitori, spesso iper-impegnati con il lavoro, poco presenti e tutt’altro che combattivi.
Il risultato è che i ragazzi che nel 2008 hanno provato la cannabis sono passati dal 34,9 al 41,7% (+ 19%). In aumento chi beve, soprattutto superalcolici (+37 %) e si e’ ubriacato oltre un ragazzo su 10, segnando un +12%. “Il consumo di fumo alcol e droga in età così precoce – ha commentato Pasquale Di Pietro, Presidente della Società Italiana di Pediatria – rappresenta una vera emergenza per affrontare la quale è necessario un intervento tempestivo e congiunto di famiglia, scuola, pediatri e Istituzioni”.
L’indagine è andata anche a carpire i modelli lavorativi di riferimento che i ragazzi apprezzano di più: al primo posto figurano poliziotti e carabinieri (di cui il 60,9% si fida), poi insegnanti (evidentemente ritenuti ancora affidabili), sacerdoti e medici. I meno graditi? Giornalisti e politici. Sul fronte dei valori l’apprezzamento maggiore è per famiglia, lavoro, amici: solo al quarto posto c’è il divertimento, considerato comunque più importante di studio, soldi e sport. Saranno anche dei navigatori ad oltranza, ma almeno con sincerità.