Alle origini delle Indicazioni nazionali: il contributo del pedagogista Frabboni, mancato pochi giorni fa [INTERVISTA A LUIGI GUERRA]

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Franco Frabboni è stato uno dei pedagogisti italiani più influenti della seconda metà del XX secolo, noto per la sua capacità di integrare aspetti teorici ed operativi della pedagogia. Attraverso il racconto del professor Luigi Guerra, stretto collaboratore di Frabboni, anch’egli pedagogista e docente a scienze della formazione a Bologna, viene esplorato il contributo significativo di Frabboni all’ambito educativo, sottolineando come la sua visione abbia rivoluzionato l’approccio alla pedagogia in Italia.

Nell’intervista Luigi Guerra racconta di come, giovanissimo, conobbe Franco Frabboni che gli propose di lavorare nelle colonie di vacanza, un’iniziativa sperimentale volta a supportare bambini delle zone terremotate del Belice. Questa esperienza fu cruciale per Guerra, che grazie a Frabboni intraprese la carriera pedagogica.

Frabboni ha lasciato un’impronta indelebile nella ricerca pedagogica attraverso il suo lavoro su due fronti fondamentali: la scuola dell’infanzia e la scuola elementare. La sua visione moderna della scuola dell’infanzia come spazio di formazione complessivo e la sua partecipazione alla redazione dei programmi della scuola elementare degli anni ’80 rappresentano momenti chiave nella riforma del sistema educativo italiano. Queste iniziative evidenziano l’approccio innovativo di Frabboni, che seppe integrare teorie educative avanzate con pratiche didattiche efficaci.

Un aspetto distintivo del pensiero di Frabboni è stato l’attenzione al legame tra scuola e territorio, come dimostrato dal suo impegno per la creazione delle prime ludoteche in Italia. Queste iniziative sottolineano l’importanza di un ambiente educativo che superi i confini tradizionali della scuola, coinvolgendo attivamente la comunità e il contesto sociale nel processo di apprendimento.

L’uso delle metafore, caratteristica distintiva della scrittura di Frabboni, rifletteva il suo approccio alla pedagogia: vivace, immaginifico e sempre incline a suscitare riflessione. Questo modo di esprimersi non era soltanto una strategia di comunicazione ma rappresentava il nucleo del suo pensiero pedagogico, sempre orientato alla ricerca di una sintesi fra concetto e immagine, teoria e pratica.