Si sta trasformando in una vera grana per la maggioranza l’emendamento al Decreto Rilancio in via di approvazione alla Camera per salvare le scuole paritarie, con un istituto su tre ad un passo dalla chiusura per mancanza di fondi: per dare il via libera ad una seconda tranche da 150 milioni di euro per le scuole non statali, su cui quasi tutti i partiti (Pd e Italia viva compresi) si dicono d’accordo da settimane, manca solo l’ok della Commissione Bilancio. Ma in realtà c’è già l’accordo politico, con parlamentari che hanno dato l’assenso probabilmente facenti parte di tutti gli schieramenti, M5S compreso: 100 milioni alle scuole dell’infanzia e 50 per le altre, complessivamente alle paritarie arriveranno così 300 milioni complessivi, di cui 180 milioni alle scuole dell’infanzia (0-6 anni) e 120 milioni alle scuole paritarie del primo e secondo ciclo.
Nel M5S che quasi all’unanimità si è sempre detto contrario, c’è chi mastica amaro. Come Gianluca Vacca, deputato del Movimento 5 Stelle e capogruppo in commissione Cultura.
“Siamo molto amareggiati – dice Vacca – per quel che è avvenuto in Commissione Bilancio dove pezzi di maggioranza e opposizione si sono accordati per un emendamento al Dl Rilancio che stanzia ulteriori 150milioni per le scuole paritarie. In queste settimane ci siamo opposti a questa linea – evidenziando come fossimo disposti ad un dialogo costruttivo soltanto per la fascia d’età 0-6, tenendo conto della tutela dei lavoratori a seguito dell’emergenza dovuta al Covid- e rimarchiamo oggi, ancora una volta, come il MoVimento 5 Stelle sia per la scuola pubblica e statale, secondo i dettami della Costituzione”.
“Va precisato – continua Vacca – che questi 150 milioni sono, in gran parte, in quota alle opposizioni che hanno stabilito di concentrare queste risorse a disposizione sulle scuole paritarie. Solo per questo motivo è passato l’emendamento”.
“Noi, come Movimento, siamo riusciti a far sì che questi fondi fossero in larga parte messi per la fascia di età 0-6: è una differenza importante perché questa fascia riguarda un servizio socio-educativo che comprende scuole comunali, asili e nidi”, conclude il deputato grillino.
Viene da chiedersi, ammesso che l’emendamento venga approvato in questi termini e ottenga l’assenso successivo dell’Aula di Montecitorio, cosa accadrà al Senato, dove vi sarà pochissimo tempo a disposizione per la conversione in legge del provvedimento (in caso di modifica ulteriore dell’emendamento sui finanziamenti delle paritarie, considerando la data off limits di metà luglio, si rischierebbe il decadimento dell’intero Decreto Rilancio): diversi senatori pentastellati, tra cui Bianca Laura Granato, che fa parte anche della Commissione Cultura di Palazzo Madama, sono mesi che continuano a dire che non si possono assegnare altri fondi alle scuole paritarie.
La senatrice Granato ha anche spiegato i motivi: “Non si tratta di una posizione ideologica o preordinata, ma di una scelta giustificata e sorretta dal dettato costituzionale, che all’articolo 33 sancisce la piena libertà di insegnamento ma senza oneri per lo Stato nel caso delle scuole private“, ha concluso l’esponente dei 5 Stelle.
Certamente, ha spiegato la senatrice calabrese del M5S “non ci sfugge la situazione di difficoltà dovuta all’emergenza covid, per questo nel Decreto Rilancio è stato previsto uno stanziamento straordinario di 150 milioni di euro. Una cifra che serve a coprire le rette non riscosse che non siamo in nessun caso disponibili ad aumentare. Abbiamo già dato“.
Invece, l’aumento (sostanzioso) sarebbe arrivando: alle paritarie si sta per assegnare il doppio di quanto era stato pattuito inizialmente.
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