Alle Regioni mutui agevolati anche per antisimica e nuovi campus

La legge di conversione del decreto istruzione (Dl n. 104/2013) passa alla Camera e porta queste due importanti novità nel campo dell’edilizia scolastica.
Ma non sono le uniche, scrive Il Sole 24 Ore: viene potenziata l’assistenza finanziaria dello Stato, che pagherà direttamente all’istituto finanziatore, per conto delle Regioni, le rate di ammortamento dei mutui in questione. Adesso il provvedimento si avvia a grandi passi verso la Gazzetta ufficiale.
La novità più importante riguarda l’articolo 10 comma 1 del provvedimento, che consente alle Regioni di stipulare mutui trentennali con la Banca europea per gli investimenti e con Cassa depositi e prestiti, nell’ambito della programmazione 2013-2015, per il finanziamento di interventi di edilizia scolastica.
La disposizione viene integrata ed estende la possibilità di richiedere il prestito dai soli immobili adibiti all’istruzione scolastica anche ad altre ipotesi: si tratta delle palestre, degli alloggi e delle residenze per studenti universitari.
Inoltre, viene allargato il ventaglio degli interventi possibili. Non ci sono più soltanto la ristrutturazione e la messa in sicurezza dei fabbricati, ma anche le operazioni di miglioramento e di adeguamento antisismico. 

Ma il decreto prevede una serie di altre novità. Viene previsto, una volta all’anno, l’invio al Parlamento di una relazione interministeriale sullo stato di avanzamento degli interventi di messa in sicurezza dell’edilizia scolastica e sulla relativa spesa. Viene integrata la norma del decreto Fare che prevedeva lo stanziamento di 3,5 milioni di euro all’anno tra il 2014 e il 2016 per «l’individuazione di un modello unico di rilevamento e potenziamento della rete di monitoraggio e di prevenzione del rischio sismico»: un Dpcm indicherà le modalità di svolgimento di questa operazione. Infine, viene previsto che «le vigenti disposizioni legislative e regolamentari» in materia di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica siano attuate entro il 31 dicembre 2015. Un altro decreto dovrà definire il percorso per arrivare a questa piena implementazione.

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