Perché il liceo classico Pilo Albertelli di Roma ha rifiutato i 273mila euro provenienti dai fondi Pnrr, rinunciando in questo modo potenziare le aule e a combattere la dispersione scolastica? La decisione, resa pubblica da alcuni giorni, ha destato diverse critiche. Alcuni dirigenti scolastici hanno spiegato che non è possibile dire ‘no’ a dei finanziamenti, peraltro di portata così rilevante. Come ha spiegato alla Tecnica della Scuola Valeria Sentili, dirigente scolastico dell’istituto comprensivo Francesca Morvillo di Roma: “Ci siamo lamentati per una vita dei soldi che la scuola non ha mai ricevuto, adesso ne riceviamo tanti, qualcuno dice pure che sono troppi. Però, certamente, mandarli indietro ‘no’”, ha dichiarato la preside.
A rispondere alle critiche sono ora gli artefici di quella discussa decisione: alcuni rappresentanti del consiglio d’istituto del liceo romano che ha respinto il piano di potenziamento scolastico presentato a suo tempo dal dirigente scolastico. Anche perché la scuola superiore romana, il liceo Albertelli, composta da 40 classi, sarebbe già dotata di una buona strumentazione digitale.
“I progetti presentati sono in realtà forme di trasformazione profonda delle modalità della didattica. Quello che noi preoccupa in maniera particolare è proprio la trasformazione dell’apprendimento”, ha detto all’Ansa un genitore di una studentessa del liceo, che cita un documento approvato dalla Settima Commissione del Senato, un’indagine sull’impatto del digitale sull’apprendimento degli studenti.
E ancora: “Più la scuola e lo studio si digitalizzano, più calano sia le competenze degli studenti, sia i redditi futuri”.
“A questa scuola mancano professori e ha problemi di edilizia. Questi temi abbiamo posto”, ha dichiarato Tommaso Marcon, rappresentante studentesco alla Consulta.
La stessa agenzia di stampa spiega che il dirigente scolastico del liceo Albertelli “avrebbe ventilato un possibile commissariamento sui fondi da parte del ministero, con l’obbligo di utilizzo
Anche i sindacati intervengono. Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, “agli istituti continuano a giungere decine e decine di migliaia di euro per digitalizzare le scuole, formare il personale e ridurre il numero di alunni che lasciano gli studi: gli ultimi decreti di riparto delle risorse del Pnrr sono giunti in questi giorni e stanno destando preoccupazioni negli organi collegiali. Insegnanti e dirigenti scolastici si rendono conto che sarà impossibile gestire questa mole di lavoro enorme senza personale aggiuntivo”.
“Le segreterie delle scuole sono già in affanno oggi, come potranno sobbarcarsi la gestione di altri capitoli di spesa così importanti. Il rischio, se non assumiamo in fretta almeno 40.000 docenti e Ata aggiuntivi, stanziando 300 milioni di euro, è che oltre un miliardo di euro in arrivo per questi progetti vengano utilizzati male o che, come è già accaduto, tornino addirittura paradossalmente indietro”: il riferimento, per ora, riguarda solo l’Albertelli di Roma.
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