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Alle superiori impennata di insufficienze

Gli studenti italiani hanno un rendimento sempre peggiore. Solo tre studenti delle superiori su dieci si sono congedati dal primo quadrimestre senza insufficienze: “il 72% degli studenti – ha comunicato il Miur il 1° marzo attraverso un comunicato riassuntivo della situazione al termine degli scrutini intermedi – ha riportato almeno una insufficienza”. Mentre lo scorso anno erano il 70,3%. Tra le discipline più ostiche le lingue straniere superano la matematica e diventano la materia che con il 63,3 % (nel 2008 era il 62,2%) registra il maggior numero di insufficienze. Arretra leggermente, invece, proprio la matematica che si attesta al 61,1% di valutazioni negative  (lo scorso anno era al 62,4%).
Per quanto riguarda la tipologia di corsi le maggiori carenze, anche se questa invece non è una novità, sono state fatte registrare dagli studenti iscritti negli istituti professionali: qui “l’80% dei ragazzi ha riportato insufficienze (valore identico a quello dello scorso anno). Seguono – dicono sempre dal Ministero – gli istituti tecnici con il 78,1% (dato peggiore del 76,4% dello scorso anno), i licei artistici e gli istituti d’arte 77,2% (73,8%), gli ex istituti magistrali con il 70,9% (57,6%), i licei scientifici 64,5% (61,9%), i classici 60,1 (57,6%) ed infine i licei linguistici con 59,9% (67,4% lo scorso anno)”.
I ragazzi più studiosi e diligenti sembrerebbero proprio quelli frequentanti il liceo linguistico, dove il 40,1% è arrivato agli scrutini intermedi senza nemmeno un’insufficienza.
A livello territoriale i voti migliori sono stati assegnati agli studenti del Nord: mentre nel Settentrione le carenze si sono infatti attestate al 70,1%, al Centro e al Sud (Isole comprese) sono salite rispettivamente fino al 74,0% e al 74,4%.
Un discorso a parte merita l’esito relativo all’introduzione del 5 in condotta (che da quest’anno se assegnato dai Consigli di Classe a giugno si tradurrebbe in un’automatica bocciatura) voluta dal Ministro Gelmini per frenare l’ondata di arroganza e bullismo all’interno degli istituti: a livello complessivo sono stati 34.311 (in particolare al Sud e nelle Isole) gli alunni scrutinati ad aver registrato, dopo la prima tornata di giudizi, gravi insufficienze nel comportamento. Indicativo che di questi circa un quarto (8.151) non abbiano insufficienze nelle materie. i ragazzi più caratterialmente “turbolenti” frequentano gli istituti professionali, seguiti dai tecnici. Mentre nei licei classici e scientifici le gravi carenze comportamentali sono si sono fermate a 3.000 casi. Territorialmente i più indisciplinati sono concentrati al Sud (15.683 studenti con insufficienza in comportamento più 4.175 con insufficienza solo in comportamento). Seguono le Isole (5.677 ragazzi con insufficienza in comportamento più 1.100 con insufficienza solo in comportamento), il Centro (con 5.777 studenti con insufficienza in comportamento più 1.089 con insufficienza solo nel comportamento) ed il Nord (costituito da 7.174 ragazzi con insufficienza in comportamento più 1.681 con insufficienza solo nel comportamento).
Questi numeri, conseguenze di atteggiamenti comportamentali al di sopra delle righe, possono dare adito a diverse interpretazioni: in generale, se da una parte il Ministero parla di “pioggia di 5 in condotta”, dall’altra vale la pena ricordare che si tratta pur sempre di poco più di uno studente ogni cento. Quindi, all’incirca, di un caso ogni quattro classi. Ora spetterà agli esperti dire se sono tanti o pochi.
Alessandro Giuliani

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