“Vediamo ogni giorno giovani sportivi che arrivano da noi con una serie di disturbi come tendiniti, fratture da stress e lesioni della cuffia dei rotatori. Ma la cosa che sta cambiando è l’età delle persone che si presentano con lesioni da sport”, afferma Carlo Felice De Biase, ortopedico responsabile dell’Unità operativa semplice di chirurgia ortopedica e traumatologica dell’arto superiore dell’Ospedale San Carlo di Roma e esperto in Traumatologia dello sport.
L’esperto conferma anche per l’Italia i dati americani sulle lesioni da sport tra i giovani. “In questi ultimi anni c’è stata una proliferazione di specializzazioni sportive offerte a bambini e ragazzi che vengono fatti allenare tutto l’anno in una singola disciplina. Questo porta a infortuni sempre più diffusi”, dice De Biase. “Da cinque anni a questa parte le lesioni da sport in giovane età sono triplicate – aggiunge l’esperto – Abbiamo a che fare con distorsioni della caviglia, stiramenti muscolari, lesioni ossee o alle cartilagini di accrescimento. Tutte causate da movimenti ripetitivi. Questo perché i giovani tendono a fare lo stesso sport per tutto l’anno senza osservare periodi di riposo”.
“Alcuni infortuni, in particolar modo alle placche di crescita, potrebbero compromettere il regolare sviluppo delle ossa in un ragazzino. Nello sport – prosegue l’esperto – esistono i periodi di riposo che si alternano ai cicli di allenamento di durata variabili in base agli obiettivi e alle discipline praticate”.
Per ridurre le lesioni “ci sono comunque diversi passaggi da rispettare – aggiunge il medico – Lo stretching è fondamentale, in particolare nel dopo allenamento, per ridurre la tensione muscolare e favorire l’allungamento muscolare”.
“Quando c’è un infortunio, infine, si dovrebbe adottare un comportamento preciso: riposo, uso ghiaccio, compressione ed elevazione dell’arto. Se i sintomi persistono per più di un paio di settimane è necessario farsi visitare da uno specialista”. (AdnKronos)