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Allerta meteo, ragazzo ferito a scuola: ecco perché ci vorrebbe la DaD per questo tipo di emergenze – INTERVISTA

Ancora un incidente in un liceo siciliano, dopo il caso del liceo scientifico Boggio Lera di Catania, il cui soffitto è crollato dopo giorni di abbondanti piogge, adesso è toccato a un altro liceo, il Galileo Galilei di Catania.

Questa mattina, mercoledì 17 novembre, uno studente del terzo anno è stato colpito alla testa da una plafoniera piena di pioggia che si è staccata dal soffitto. L’accaduto è stato intorno alle 10.30. Il ragazzo è stato precauzionalmente accompagnato all’ospedale Cannizzaro dai sanitari del 118, e dopo un’accurata visita dei medici, è stata constatata una lieve contusione, mentre una compagna è stata colpita solo di striscio.

La Tecnica della Scuola ha sentito la dirigente scolastica dell’istituto, Gabriella Chisari, che ha riferito ciò che è accaduto nel dettaglio.

“Oggi purtroppo è successo un episodio sgradevole, imprevedibili e inimmaginabile – ha dichiarato la dirigente. Il fatto è accaduto in un’aula del secondo piano di uno dei plessi più moderno e nuovo. L’acqua si è infiltrata dalle terrazze e ha riempito una plafoniera, che si è riempita d’acqua, staccandosi dal tetto durante la lezione. Sul tetto non c’è nessuna traccia di umidità, cosa che ha reso tutto imprevedibile. Non avevamo mai avuto segnali di questo tipo in quelle aule”.

E continua: “Fortunatamente non ci sono state conseguenze gravi, i due ragazzi al momento stanno bene, a parte una piccola contusione. Questa volta è andata bene, ma è sempre un rischio quello che si corre quotidianamente a causa di questi eventi”.

Quando è possibile attivare la DaD?

La DaD può diventare uno strumento integrato alla didattica ordinaria, da adoperare con regolarità e a regime in situazioni nelle quali non sia possibile recarsi in classe?

Se la scuola viene chiusa per allerta meteo, la normativa vigente non prevede la possibilità di attivare la didattica a distanza per svolgere la giornata di scuola tramite piattaforma OnLine.

Il punto è che, anche quando la normativa sulla Ddi è stata recepita sul contratto dei docenti, si è sempre parlato solo di emergenza epidemiologica e non di condizioni meteorologiche, a giustificare il ricorso alla didattica a distanza.

Ma la DaD resta un’opzione

In quali casi la DaD resta un’opzione? Secondo alcuni pareri raccolti dalla redazione della Tecnica della Scuola, il dirigente scolastico che volesse comunque attivare la didattica a distanza, in accordo con i docenti della propria scuola, potrebbe farlo, sebbene a rischio di esporsi alle contestazioni sindacali.

Da fonti interne, peraltro, sembra che proprio in questi giorni, in Sicilia, alcuni sindacati abbiano formalmente diffidato i dirigenti scolastici dal prendere simili provvedimenti.

Tuttavia la DaD potrebbe restare in ogni caso una opzione, anche alla luce del fatto che il prefetto di Catania ha emanato un’ordinanza con la quale autorizza tutti gli uffici pubblici della provincia di Catania a valutare l’ipotesi di predisporre l’attività lavorativa in modalità agile.

Sara Adorno

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